
Il coraggio di Gonzalo, il posto del capitano e un imitatore che questa volta dovrà recitare se stesso. Sì Gonzalo Quesada ha coraggio. Sabato contro l’Irlanda il capitano degli azzurri, Michele Lamaro, partirà dalla panchina. “Gli ho parlato all’inizio della settimana e gli ho detto che non sarebbe stato titolare. Lo devo ringraziare per l’impegno che ha messo nel lavoro tutta la settimana, è stato di grande esempio per tutti, sono molto contento di come ha gestito la settimana, per come è stato d’esempio per i ompagni. Michele è sempre il capitano di questa squadra”. Ma almeno nel primo tempo il capitano di giornata sarà Nacho Brex e questo è dovuto, qui sta il coraggio di Quesada, per una scelta tecnica precisa. “Manuel Zuliani ha fatto vedere a Twickenham che è un giocatore di alto livello, un vero impact player, crediamo che sia giusto dargli l’opportunità di partire titolare. Non è facile giocare nello stesso ruolo del capitano, ma Zuzu ha dimostrato di essere pronto ed è il giocatore che ci serve contro lo tsunami irlandese. Abbiamo bisogno di fisicità”. Poi il ct si inventa la leadership da panchina. “Abbiamo bisogno di un leader in panchina, uno che quando entra porti carica agonistica nel gruppo”.

Manuel Zuliani dice che sarà una battaglia e che questo il rugby è diventato, e non gli dispiace. “Molto dipenderà dal campo, se pioverà, se sarà allentato dalla pioggia, se il pallone sarà scivoloso”. Quesada opta per una terza linea bella tosta: Lorenzo Cannone numero 8, Zuliani 7 e Negri, unico confermato rispetto a Londra, 6. In seconda arrivano i chili di Lamb che si abbracceranno alla dinamicità di Ruzza, in prima linea si va sul classico con Ferrari, Lucchesi e Fischetti. Sui tre-quarti si torna alle origini di questo Sei Nazioni con Allan 15, Capuozzo 14, e Ioane 11. “Questo triangolo è quello che dà le maggiori sicurezze – ancora Quesada – so che voi avete in testa l’immagine di Capuozzo che fa lo slalom in mezzo agli inglesi dopo la rimessa laterale veloce di Ioane. Lo sento che dite ‘Capuozzo da estremo ha più spazio’. Non è così quella meta l’avrebbe potuta propiziare da ala o da mediano di mischia, invece le giocate da estremo lo hanno portato a fare piccoli calcetti a seguire che non hanno avuto esito. Ala è perfetto. Uno dei focus è migliorare la difesa e con Ange, Allan e Monty, l’organizzazione è migliore”. Garbisi resta 10, i centri sono una coppia fissa con Brex e Menoncello. “Tre mediani di mischia come Varney, Page-Relò e Garbisi mi fanno uscire pazzo, scegliere i due che vanno in campo è sempre complicato. Varney ha fatto bene a Londra, Martin anche quando è entrato. Ho mantenuto loro, ma anche Ale Garbisi meritava di giocare”.
Poi c’è la panchina dove la sorpresa, oltre a Lamaro, è Leonardo Marin. “Per tutto questo Sei Nazioni ha interpretato il ruolo dell’apertura avversaria, è stato Finn Russel, Smith, N’Tamack. In allenamento vestiva la maglia dell’avversario di turno e metteva i compagni del team titolari sotto pressione. Un impegno costante, in ogni allenamento. E’ venuto il momento di interpretare se stesso, per questo andrà in panchina pronto a entrare nei minuti finali, vedremo in quale ruolo, lui può fare l’estremo, l’apertura o il centro”.

Alcune considerazioni finali. Difesa: “Per mantenere protetto il largo dobbiamo essere in meno nei punti di incontro”. Sistema: “Tre anni fa la nostra U20 ha battuto due volte gli inglesi. Genovese schiantò il suo diretto avversario Fin Baxter. Di Genovese si sono perse le tracce, Baxter ha giocato contro di noi domenica e ha tolto Zuliani dalla meta con un placcaggio perfetto. Occorre che si faccia sistema e che le Zebre diventino la vera franchigia che serve allo sviluppo degli atleti in vista della nazionale”. Le sconfitte: “Abbiamo perso contro Francia e Inghilterra ma che squadre sono queste? (qui in effetti Quesada usa un’altra espressione dopo essersi scusato con l’unica giornalista presente, un’espressione che viene dalla frase ‘de puta madre’). E l’Irlanda viene con l’organico più completo e con tre leggende al passo d’addio immaginate la carica agonistica”.
Nella foto di apertura Michele Lamaro sul set della presentazione ufficiale del Sei Nazioni, a fine gennaio a Roma.