Chiuso, incerto fino all’ultimo respiro, tutt’altro che bello, spietato. Il derby che propone il meglio del nostro rugby è una lunga litania senza emozioni, allo spettacolo si sostituisce il pathos, l’equilibrio senza soluzione di continuità, le difese avanzanti e gli attacchi balbuzienti. Il match numero 31 tra Benetton Treviso e Zebre diventa una partita di altri tempi, si gioca a ritmi bassi, tanti scontri e tanti fischi di Federico Vedovelli che ha il suo da fare per dare continuità al copione in una sfida senza padroni, vissuta sempre sull’incertezza. Alla fine vince (11-10) il Benetton grazie a un calcio a tempo scaduto di Rhyno Smith che prende il pallone per sé, toglie a Marin (autore di 2 spadellate dalla piazzola) la responsabilità e infila tra i pali l’ovale del successo. Il resto è un confronto che non ha vincitori, perché Treviso non riesce a capitalizzare (soprattutto nel secondo tempo) l’enorme quantità di possessi che si procura, non fa altro che schiantarsi contro una difesa attenta, disposta al sacrificio, capace di non far respirare la manovra altrui. E quando c’è la possibilità di dare aria al pallone arriva sempre un errore, un passaggio in avanti elementare, un “no look” alla cieca che più che aprire spazi alla corsa dei trequarti fa rotolare il pallone sul prato.
Un’incursione di Andy Uren (foto Benetton Rugby)
La partita è da subito una battaglia di posizione, il ritmo è natalizio, il gioco al piede un’opportunità da utilizzare quando non si sa cosa fare con l’ovale. Le Zebre sono sfavorite in partenza e recitano alla perfezione il loro ruolo di guastafeste, riescono a passare sopra al giallo che in avvio di primo tempo le priva per 10 minuti di Gregory, colpevole di aver tentato un intercetto che si trasforma in un goffo avanti volontario. Treviso non ha il mordente per sfruttare l’occasione, si fa irretire in tanti autoscontro senza guadagno territoriale, cade nella trappola, abbassa il ritmo delle proprie idee e non trova il modo di segnare. Passa mezzora senza padroni, di un rugby antico e anche noioso, con mischie e touche che si equivalgono mentre Lucchin da una parte (sostituito da Drago) e Umaga dall’altra (sostituito da Marin) in contemporanea devono alzare bandiera bianca per infortunio.
La prima, e unica, fiammata si materializza alla mezzora, quando Treviso accende la miccia, inventa qualche punto d’incontro solido, avanza e mette Leonardo Marin nella condizione di indovinare il giusto angolo di corsa. La trasformazione è da mani nei capelli, Treviso è avanti nel punteggio (5-0), senza riuscire a incanalare nell’efficacia la propria supremazia. Prima dell’intervallo Spagnolo si piega in mischia chiusa, Da Re mette tra i pali il conseguente calcio e si va negli spogliatoi a contatto di gomito (5-3).
La ripresa regala a Monigo l’illusione di aver svoltato il pomeriggio, Treviso domina il territorio, ma il suo è un incedere sterile. Marin punisce con 3 punti un’ostruzione a terra di Licata (partita solida del siciliano, il migliore dei suoi), ma ancora una volta resta ancorato alle sue (poche) idee di attacco. E così dopo mezzora di nulla succede che alla prima fiammata offensiva le Zebre si regalino la grande illusione: l’attacco è furioso e dalla giungla esce Zambonin che si allunga sul prato e schiaccia sulla linea. Il Tmo non chiarisce i fatti e si resta sulla decisione presa in campo da Vedovelli. Da Re trasforma (8-10), le Zebre sognano il colpo grosso. Fino all’ultimo minuto, al pallone in cassaforte per far passare il tempo, a Prisciantelli che cade oltre l’ovale e regala a Smith il piazzato crudele del nono successo di fila dei verdi della Marca. Vince Treviso, non perdono le Zebre.
Benetton – Zebre 11-10 (primo tempo 5-3)
Benetton Rugby: 15 Rhyno Smith, 14 Louis Lynagh, 13 Malakai Fekitoa, 12 Ignacio Brex, 11 Onisi Ratave, 10 Jacob Umaga (24′ Leonardo Marin), 9 Andy Uren (44′ Alessandro Garbisi), 8 Toa Halafihi (72′ Riccardo Favretto), 7 Manuel Zuliani, 6 Sebastian Negri (47′ Alessandro Izekor), 5 Federico Ruzza (C), 4 Niccolò Cannone, 3 Simone Ferrari (44′ Giosuè Zilocchi), 2 Siua Maile (49′ Bautista Bernasconi), 1 Mirco Spagnolo (44′ Nahuel Tetaz). Head Coach: Marco Bortolami.
Zebre Parma: 15 Geronimo Prisciantelli, 14 Scott Gregory, 13 Fetuli Paea, 12 Enrico Lucchin (24′ Filippo Drago), 11 Simone Gesi, 10 Giacomo Da Re, 9 Gonzalo Garcia, 8 Giovanni Licata, 7 Bautista Stavile (67′ Rusiate Nasove), 6 Giacomo Ferrari (74′ Iacopo Bianchi), 5 Andrea Zambonin, 4 Matteo Canali (52′ Leonard Krumov), 3 Ion Neculai (30′ Muhamed Hasa), 2 Tommaso Di Bartolomeo (74′ Giampietro Ribaldi), 1 Danilo Fischetti (C) (61′ Luca Rizzoli). Head Coach: Massimo Brunello.
Arbitro: Federico Vedovelli (FIR).
Marcatori: 29′ meta Marin, 37′ cp Da Re; secondo tempo: 59′ cp Marin, 71′ meta Zambonin tr. Da Re, 80′ cp Smith.
Cartellino giallo: 10′ Gregory .
Nella foto del titolo (Benetton Rugby) un attacco di Brex con Umaga e Halafihi in sostegno. Da Re e Lucchin (12) sono pronti a difendere.