Un capitano di antichi Lions sparì in un fiume australiano prima che il tempo girasse l’angolo del XX secolo; Tom Voyce è stato spazzato da un’ondata di piena, dopo la tempesta Daragh, da un corso d’acqua, l’Aln, nel Northumberland.
Hanno ritrovato la macchina, poi un corpo e hanno avvisato la famiglia. Tom aveva 43 anni, era un Cornish, nativo della Cornovaglia. Il luogo natale è Truro, in una delle tante insenature di quella costa bella e pericolosa.
Tom, ala ed estremo, aveva messo assieme nove presenze con la l’Inghilterra e giusto vent’anni fa – era il novembre del 2004 – stabilì un record: recuperò una palla e andò sino in fondo in 9”63, diventando l’autore della metà più veloce, 14 secondi meglio di quel che aveva saputo fare Martin Corry detto Cozza. La partita era Wasps-Harlequins. Erano anni magnifici per le Vespe, in Inghilterra e in Europa: tre titoli consecutivi in Premiership e su quello del 2005 Voyce mise il sigillo: una meta nella finale contro i Tigers. Nella stessa stagione fece la sua prima apparizione a Twickenham: due mete contro Samoa.
In Nazionale, visse alterne fortune: un esordio da giovane, nel tour 2001 negli Usa, una staffetta con Lewsey nel 2006, un’ultima apparizione contro l’Australia a Sydney, per una prova che lui stesso definì modesta. Dopo gli Wasps, giocò a Gloucester e per i London Welsh, sino all’addio, dopo 220 presenze, nel 2013. Da allora aveva lavorato per la Investec Bank.
Tra tutti i messaggi di cordoglio il più toccante è quello di Lawrence Dallaglio che in circostanze simili perse nel 1989 la sorella Francesca, scomparsa nel Tamigi.