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Serie A Élite 2024/2025 appena partita. Con 10 squadre, una più dell’anno scorso, e – stando alla Media Guide messa a disposizione dalla Fir – 403 giocatori impegnati. Le “rose” sono dunque composte in media da circa 40 elementi, ma naturalmente le dimensioni variano: si parte dai 49 del Viadana per scendere fino ai 32 dei Lyons Piacenza.

Tra i tanti dati statistici che si possono ricavare spicca quello dei giocatori di formazione straniera: sono precisamente 97, poco meno di un quarto del totale. Davvero troppi, viene da dire, soprattutto se si vuole attribuire al massimo campionato la funzione di volàno per lo sviluppo e il miglioramento del maggior numero possibile di giovani italiani. Nel dettaglio, si sono formati Oltrefrontiera 21 tesserati del Viadana, 13 del Colorno, 12 del Valorugby Emilia,11 del Vicenza, 10 del Petrarca Padova, nove del Rovigo, della neopromossa Lazio e dei Lyons, tre del Mogliano.

Naturalmente, tra i rugbisti arrivati dall’estero, c’è anche un numero notevole di equiparati, ma il dato continua a stridere. A maggior ragione perché si può supporre che in ogni gruppo-squadra ci siano alcuni giocatori “doc” appena usciti dalle giovanili e destinati perlopiù a minutaggi ridotti.

Altro elemento da mettere in luce: tre atleti su quattro, fra quelli di formazione straniera, sono nati in Argentina. Settantaquattro presenze e una maggioranza schiacciante, con la seconda “comunità”, quella sudafricana, ferma a otto, e con quattro soli neozelandesi. Il quadro si completa con tre figiani, tre inglesi, due cileni e un rappresentante a testa per Australia, Tonga e Galles.

L’influenza degli “stranieri” è ancora più significativa, in realtà, se si considera che i 41 uomini delle Fiamme Oro sono tutti di formazione italiana e che a Mogliano ci si ferma a due argentini e un tongano su un totale di 43 giocatori. Ma d’altronde qualcuno potrebbe osservare che questo club è impegnato in una sorta di importazione parallela tutta interna alla Marca trevigiana, visto l’afflusso di risorse sull’asse con il Benetton.

Tolti Mogliano e Fiamme, dunque, siamo a 94 elementi di formazione straniera distribuiti su otto club. Novantaquattro su un totale di 319, vale a dire il 29%. Viadana arriva al 43% (su una rosa di 49 elementi, ci sono 20 argentini e un sudafricano). Seguono, con il 31%, Colorno (otto argentini, due cileni, due sudafricani e un figiano su una rosa di 42) e Vicenza (10 argentini e un figiano su un totale di 36). Al 28% ci sono i Lyons (nove argentini su 32 atleti), al 27% il Valorugby (sette argentini, tre neozelandesi, un sudafricano e un figiano su 44 in totale), al 26% il Petrarca (cinque argentini, due inglesi, un australiano, un neozelandese e un sudafricano su 38 giocatori). Leggermente più indietro troviamo Rovigo (24%: cinque argentini, tre sudafricani e un gallese su 38 giocatori) e Lazio (23%: otto argentini e un inglese su una rosa di 40).

Ultimo calcolo: nella prima giornata di Serie A Élite, su 230 giocatori a referto tra titolari e rincalzi, 58 erano di formazione straniera. Non si scappa, siamo anche qui al 25%.

Parliamone.

Nella foto del titolo, Andrea Piardi controlla una mischia tra Petrarca e Lyons, la prima giornata del campionati di Serie A Elite 2024/2025 (Foto Petrarca Rugby)

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