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Benetton-Scarlets nella prima partita Urc della stagione 2024/2025 finisce 20 a 20. Ed è la prima notizia positiva vista come si era messa la partita, la seconda è che i Leoni mantengono inviolato Monigo da oltre sei mesi. La terza è che in squadra c’è Ratave che trasforma in oro ogni pallone o quasi. Fine.

E’ una partita di inizio stagione, i meccanismi sono ancora tutti da mettere a punto, il fiato è quello che è, ma gli Scarlets decimati dagli infortuni (l’ultimo pochi secondi prima di entrare in campo con Costelow costretto a dare forfait), sono riusciti a tenere testa al Benetton, anzi a ribaltare il risultato dal 15-14 a 15-20 fino a sessanta secondi dalla fine. Eppure gli uomini di Marco Bortolami sembravano aver avviato benissimo la stagione. Al 39′ erano avanti 12-0 con una meta di Ratave (tuffo a beneficio dei fotografi) e una di Rhyno Smith. In entrambe era entrato Umaga con splendidi passaggi e ottime intuizioni. In mischia c’erano problemi per Chaparro entrato in campo con i postumi di un acciacco, ma dall’altro lato della prima linea c’era un Mirco Spagnolo in stato di grazia (ha giocato fino al 79′) capace di recuperare palloni su palloni costringendo gli avversari a clamorosi tenuti. Ma gli Scarlets avevano qualcosa in più sui tre-quarti, Page era sfuggito una prima volta creando scompiglio, la cerniera difensiva Fekitoa-Zanon faticava a chiudersi, e al secondo tentativo il  centro gallese faceva breccia. Peccato fosse il 40′ e che gli Scarlets così potevano andare al riposo sul 12-7.

 

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Marco Bortolami, rispettando le richieste della Federazione e gli accordi con Gonzalo Quesada, ct azzurro, oltre alla tabella di rotazione dei suoi giocatori in vista dei prossimi incontri, tutti durissimi a partire dal prossimo contro i campioni in carica di Glasgow, ha tenuto fuori molti dei suoi nazionali. Dal capitano Michele Lamaro a Ruzza, a Tommaso Menoncello, ai fratelli Lorenzo e Niccolò Cannone, ma questo non può essere un alibi. Durante il Sei Nazioni Bortolami dovrà rinunciare a molti giocatori ed è per questo che può contare su una rosa molto ampia. Quindi di fatto non si può parlare di Benetton 2, ma di un Benetton non ancora entrato in forma. Il secondo tempo ne è la dimostrazione plastica.

Un calcio di Umaga aveva portato al 47′ i trevigiani sul 15-7 e fatto ricordare a molti spettatori il rocambolesco palo di Garbisi in Francia-Italia a Lille lo scorso febbraio. Là i francesi montarono contro Garbisi che sotto pressione sbagliò il calcio. Ma non avrebbero dovuto muoversi, di più l’arbitro inglese Ridley avrebbe dovuto annullare il tentativo, portare il pallone 10 metri avanti e far calciare di nuovo l’apertura azzurra. Non lo fece, anzi fischiò la fine: 13-13. A Treviso l’arbitro sudafricano Kenny invece non ha avuto dubbi e sulla corsa in avanti di un gallese, e conseguente errore di Umaga, ha fatto ripetere dieci metri più avanti e questa volta Umaga ha segnato. Poi però qualcosa nella testa dei giocatori di Bortolami ha smesso di funzionare. Proviamo a elencare: palloni regalati agli avversari sbagliando i passaggi e, soprattutto, persi tutti i duelli aerei sui calci a seguire. Scarsa efficacia nei placcaggi e nello spostamento del pallone alla mano. La situazione avrebbe potuto farsi pesantissima se anche gli Scarlets non avessero sbagliato e, soprattutto, se in situazioni difficilissime di pallone che scivolava sul prato Umaga, prima, e Marin, poi, non si fossero inventati recuperi prodigiosi a pochi metri dalla linea di meta.

A questo si aggiunge la soffertenza trevigiana sui drive da touche (ma sono meccanismi che verranno rodati) che ha portato gli Scarlets a farsi sotto con la meta di Taylor e poi ad arrivare al sorpasso con due piazzati di Lloyd. 15-20. Sembrava fatta per i gallesi, ma i trevigiani avevano un ritorno d’orgoglio schiacciando nei loro 22 gli avversari che più di una volta venivano costretti al fallo. I tentativi di raccogli e vai si infrangevano però davanti al muro degli Scarlets che capitolavano alla fine su un’intuizione al largo del solito Umaga che serviva lungo Ratave bravo a resistere al titorno di un avversario e a schiacciare per il pari. Da posizione angolatissima Umaga sbagliava la trasformazione. Due punti a testa in classifica e tutti sotto la doccia.

Marcature: 21′ meta Ratave, 32′ meta Smith tr. Umaga, 39′ meta Page tr. Lloyd; 48′ p. Umaga, 53′ meta Elias tr. Lloyd, 60′ p. Lloyd, 67′ p. Lloyd, 79′ meta Ratave.

Note: Trasformazioni: Benetton Rugby 1/3 (Umaga 1/3); Scarlets Rugby 2/2 (Lloyd 2/2). Punizioni: Benetton Rugby 1/1 (Umaga 1/1); Scarlets Rugby 2/2 (Lloyd 2/2).

Benetton Rugby:

15 Rhyno Smith, 14 Louis Lynagh (57′ Leonardo Marin), 13 Malakai Fekitoa (50′ Paolo Odogwu), 12 Marco Zanon, 11 Onisi Ratave, 10 Jacob Umaga, 9 Andy Uren (57′ Alessandro Garbisi), 8 Toa Halafihi (44′ Sebastian Negri), 7 Manuel Zuliani, 6 Alessandro Izekor, 5 Eli Snyman (C), 4 Scott Scrafton (79′ Riccardo Favretto), 3 Nahuel Tetaz (39′ Riccardo Genovese), 2 Siua Maile (57′ Marco Manfredi), 1 Mirco Spagnolo (79′ Destiny Aminu).

Head Coach: Marco Bortolami.

Scarlets:

15 Tom Rogers, 14 Ellis Mee (56′ Jac Davies), 13 Macs Page, 12 Johnny Williams, 11 Blair Murray, 10 Ioan Lloyd, 9 Gareth Davies (C); 8 Vaea Fifita, 7 Jarrod Taylor, 6 Taine Plumtree (65′ Carwyn Tuipulotu), 5 Max Douglas, 4 Alex Craig, 3 Sam Wainwright, 2 Marnus Van der Merwe (49′ Ryan Elias), 1 Kemsley Mathias (49′ Sam O’Connor).

A disposizione: 18 Gabe Hawley, 19 Jac Price, 21 Efan Jones, 22 Charlie Titcombe.

Head Coach: Dwayne Peel.

Arbitro: Ian Kenny (SRU). Assistenti: Filippo Russo (FIR), Franco Rosella (FIR). TMO: Dave Sutherland (SRU).

Nella foto di apertura placcaggio di Gareth Davies su Louis Lynagh all’esordio con il Benetton (Foto Benetton Rugby)

 

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