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Da Wellington, l’Argentina manda un segnale al mondo: batte gli All Blacks per la terza volta nell’arco di quattro stagioni, la seconda della loro storia sul suolo neozelandese, e sale al sesto posto del ranking internazionale.

I Pumas si confermano ancora una volta squadra solida, ferocemente competitiva: rimontano lo svantaggio di 12 punti subito poco dopo la mezzora, nel primo tempo restano in scia agli avversari con le mete di Lucio Cinti e Mateo Carreras e nella ripresa completano il capolavoro con le marcature di Molina e Creevy, cui Santiago Carreras aggiunge 13 preziosi punti al piede.

All Blacks ancora lontani dalla chiusura del cantiere: spettacolare la meta dell’esordiente di Darry al termine di un contrattacco dalla profondità concluso dalla seconda linea dopo un assist meraviglioso assist di Beauden Barrett al piede. Eccellenti le mete do Lienert-Brown e Tele’a, quando la squadra è stata capace di unire ritmo, precisione e pazienza. Cosa che i Tuttineri, viceversa non sono riusciti a fare per gli 80 minuti, spesso sovrastati dall’aggressività degli avversari.

Da rivedere anche la difesa: da un pallone perso a contatto è nata la meta di Cinti, dopo un errore di Lienert-Brown in difesa. La meta di Carreras, invece, è nata da una brillante azione individuale: pallone recuperato al volo su Samu Reece e volata a prendere in contropiede la difesa.

Match a tratti confusi, con molti errori da entrambe la parti, ma per l’Argentina è festa grande.

Da segnalare l’esordio con la maglia dei Pumas per il giovanissimo Efrain Elias, classe 2004, capitano dell’Argentina U20 all’ultimo mondiale in Sudafrica, buttato nella battaglia senza paura di farlo sfigurare. Anche questo è un messaggio di cui in Italia bisognerebbe fare tesoro…

“Ci eravamo preparati molto bene – ha detto Pablo Matera, capitano degli argentini -. Avevamo un piano e ci siamo attenuti a quello. Quando il punteggio non era a nostro favore, abbiamo continuato a lottare. So di essere molto fastidioso in campo, ma continuo a spronare i ragazzi, cercando di dar loro energia. Oggi avevamo una grande opportunità e dovevamo coglierla. Siamo una squadra molto unita. È da lì che proviene la nostra energia”.

Agustin Creevy, autore della meta decisiva: “È stato incredibile. Penso che abbiamo fatto una prestazione davvero buona. Durante la settimana abbiamo parlato di colpire per primi e lo abbiamo fatto. Credo che abbiamo dominato l’intera partita. Ho 39 anni e questa è la prima volta nella mia vita che vinco in Nuova Zelanda. Questa partita per noi è stata fantastica. E ora voglio vincere anche la prossima settimana”.

Delusione per la Nuova Zelanda, punita da troppi errori in alcuni momenti chiave del match.

“Grande merito all’Argentina – ha ammesso Ardie Savea -. Abbiamo creato le opportunità ma non siamo riusciti a concretizzarle. Questo non è lo standard degli All Blacks, ed è qualcosa che dovremo accettare e correggere per la prossima settimana. Fa male stasera, ma terremo dentro questo dolore e, si spera, ci aiuterà in vista della prossima partita”.

Nuova Zelanda – Argentina 30-38 (primo tempo 20-15)

Marcatori

Argentina: 4 mete Cinti, M. Carreras, Molina, Creevy. Trasformazioni: 3 S. Carreras. Cp: 4 S. Carreras.

Nuova Zelanda: 3 mete: Darry, Lienert-Brown, Tele’a. Trasformazioni: 3 McKenzie; CP: 3 McKenzie.

Nella foto di apertura la meta di Mateo Carreras, nel primo tempo (foto UAR)

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