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Leggenda del rugby e dello sport francese, seconda linea e capitano dell’Equipe de France negli anni Cinquanta, Lucien Mias, soprannominato “Dottor Pack”, è morto nella notte tra domenica e lunedì all’età di 93 anni. Insegnante di campagna diventato geriatra, aveva fatto del rugby una prestigiosa parentesi nella sua vita. Seconda linea poco mobile (1,87 m, 105 kg), figlio di un gendarme, fu uno dei più temibili avanti della sua generazione.

Nato nel 1930 a Saint-Germain-de-Calberte, un comune di poco più di 400 abitanti situato nel dipartimento della Lozère nella regione dell’Occitania, Mias aveva iniziato la carriera nel Narbonne poi, dopo essere cresciuto nel Carcassone, passò al Mazamét che rese una delle squadre più forti del campionato francese,

Segnato dalla sconfitta contro gli Springboks che nel 1952 umiliarono la Francia a Colombes (25-3, sei mete a zero), Lucien Mias si dedicò allo studio del gioco e introdusse in quello del pack una serie di innovazione tecniche, tra cui la più importante è stata il “demi-tour contact”, direttamente ispirato alla tattica sudafricana. Il suo obiettivo: superare il più velocemente possibile la linea dell’avversario senza preoccuparsi dello spettacolo, e andare a percuotere il difensore con la spalla per assicurare al compagno un passaggio efficace, oggi lo chiameremmo “off load”. Gli si deve anche la touche in movimento, una combinazione di avanti che sarà successivamente copiata dagli All Blacks.

Il suo debutto internazionale fu 1951 contro la Scozia e nel 1954, prima di interrompere la sua carriera per studiare medicina, fu premiato come miglior giocatore francese.

Dopo una pausa durata tre anni, tornò in campo con i Bleus nel dicembre 1957, avendo nel frattempo perso ben 20 kg, ma in tempo per diventare capitano dell’Equipe de France nelle sue ultime due stagioni internazionali.

Nel 1958 guidò i Coqs nel leggendario tour in Sudafrica, il primo che la Francia disputava in un paese membro dell’International Board. E per la prima volta dal 1896, il Sudafrica fu sconfitto in una serie di test: 3-3 a Cape Town – già un exploit -, poi 5-9 a Johannesburg. Nel 1959 l’Équipe lo elesse “campione dei campioni” un titolo assegnato ad atleti come Raymond Kopa, Michel Jazy, Alain Mimoun, Louison Bobet.

Nel 2011 venne introdotto nella Hall of Fame di World Rugby insieme ad altre leggende francesi come Jean Prat, i fratelli Guy e André Boniface, Serge Blanco.

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