La maledizione sudafricana colpisce ancora. Dopo le tre vittorie di strettissima misura degli Springboks ai Mondiali, ecco il 32-31 con cui gli Sharks di Durban battono il Clermont Auvergne nella prima semifinale di Challenge Cup. E lo fanno sul terreno di casa, ma per modo di dire, perché si è giocato a Londra, in un Twickenham Stoop (nei pressi dello stadio “maggiore”) non al massimo della capienza.
Un tempo per squadra, con i francesi avanti 28-18 (e tre belle mete dei trequarti a zero) all’intervallo. Ritmi che rimarranno sempre elevati, Clermont decisamente più brillante ma anche più falloso, di fronte a un XV sudafricano che, dal suo canto, schierava una difesa con molte pecche.
Nella ripresa gli Sharks – che avevano dalla loro diversi campioni del mondo (Etzebeth, sempre trascinatore, ‘Nché, Koch, Mbonambi, Mapimpi) – mettevano in campo più convinzione e chiudevano la porta in faccia ai gialloblù, che marcavano solo in apertura di tempo con il mediano di apertura Belleau. I sudafricani capitalizzavano il cartellino giallo inflitto a Delguy, con una meta in sfondamento di Kock, e pure un errore di Belleau su un facile penalty, che avrebbe riportato Clermont a più nove.
Al 31’ l’episodio decisivo, originato da una grande conquista “aerea” di Etzebeth, seguita da una manovra veloce dei trequarti fino allo sprint con meta di Mapimpi. L’infallibile n. 10 Masuku centrava anche la difficile trasformazione del sorpasso e da lì in poi risultato non cambiava più.
Sharks-Clermont Auvergne 32-31 (primo tempo 18-28).
Per gli Sharks: 2 mete (Koch, Mapimpi), 2 trasformazioni (Masuku), 6 calci piazzati (Masuku). Per Clermont: 3 mete (Jurand 2, Newsome), 2 trasformazioni (Belleau), 4 calci piazzati (Belleau). Calciatori: Masuku 8 su 8; Belleau 6 su 8. Cartellini gialli a Delguy (Clermont) e Fassi (Sharks)
Nella foto Siya Masuku estremo degli Sharks, decisivo dalla piazzola