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Gli Ospreys mettono in difficoltà più del previsto il Treviso che porta comunque a casa la vittoria, 18-3; gli Stormers mettono a nudo i limiti della franchigia di Parma che, in due partite, subisce 92 punti, segnandone solo 26

Il Benetton doveva vincere e, in qualche modo, c’è riuscito, lasciando inviolato Monigo e rimanendo ai piani alti dell’URC. Conquista 4 punti, a fronte dei cinque che l’avversario di giornata poteva consentire. In questa pausa, dettata dalle coppe, sarà bene però riflettere su quell’unica casella zero alla voce bonus point perché se la difesa funziona (la migliore del torneo), è l’attacco a dare qualche preoccupazione: neanche i Dragons ultimi in classifica hanno segnato così pochi punti.

Oggi però a preoccupare è stato l’approccio alla partita con un Benetton apparso nervoso al cospetto di una squadra gallese dignitosa ma che si merita l’undicesimo posto in classifica. Treviso all’inizio subisce la regia del numero 10 gallese, Dan Edwards, autore dei primi punti dell’incontro con un calcio di punizione centrale (3-0 al 12’), ma subito dopo guadagna un calcio di punizione in mischia e sugli sviluppi di un multifase va in meta con Bernasconi, oggi bravo palla in mano, anche se un po’ sporco nei lanci in touche. Sul 7-3 e con Edwards costretto alla resa da un placcaggio di Fekitoa, la partita sembra in mano degli uomini di casa. Purtroppo né Uren né Smith riescono a far salire la squadra al piede e una volta che Umaga azzecca un 50/22, è la frenesia a vanificare tutto. A colpire alla fine del primo tempo sono le voci relative agli offload (4 contro i 15 degli ospiti) ma soprattutto l’assenza di line breaks: Treviso – semplicemente – fatica a portare la palla oltre la linea del vantaggio e se si perde il gioco aereo, il pallino rimane agli Ospreys che, sornioni, rimangono attaccati alla partita.

Dewaldt Duvenage durante il riscaldamento prima della prima contro gli Ospreys. Nella foto del titolo Riccardo Da Re (entrambe le foto Benetton Rugby)

Ci si aspetta una reazione ma l’inizio del secondo tempo è da incubo: pronti via e Nagy va via a un placcaggio sbagliato (di Umaga) per andare in meta (7-8) e poi, mentre Treviso si lancia all’arrembaggio senza però riuscire a mettere punti a referto, Davies approfitta di una distrazione della linea biancoverde e schiaccia in bandierina per il 13-7 (60’). Qui è bravo Bortolami ad azzeccare i cambi: dopo Zuliani per un anonimo Lamaro al 53’, appena dopo la meta gallese consegna le chiavi del gioco a Duvenage e soprattutto butta nella mischia Pasquali (per Zilocchi). Il numero 9 sudafricano capisce subito quale spartito suonare e nel giro di quattro minuti arrivano due penalty che Umaga è bravo a trasformare. Al 68’, sul 13-13, la frenesia è solo un ricordo e con i gallesi stanchi, i Leoni completano l’opera dopo un lunghissimo multifase che – pur sembrando ideale per un drop in mezzo ai pali – crea il sovrannumero al largo che porta alla meta decisiva di Riccardo da Re per il 18-13 finale. Player of the match un indomito Iachizzi: lui e Ruzza sono stati in campo tutti gli 80 minuti.

Zebre

Dopo il 61-19 della settimana scorsa contro i Lions era difficile fare peggio ma il 31-7 di Stellenbosch contro gli Stormers non è certo un risultato positivo. Alla squadra di Roselli, messa sotto fisicamente ma anche tecnicamente dai finalisti dell’anno scorso, è sembrata mancare un po’ di profondità nei cambi. Dopo un primo tempo chiuso sotto break (12-7, meta di Fusco trasformata da Montemauri), nella ripresa il XV di Dobson ha segnato tre volte, con doppietta di Zas e meta finale di Willemse ma le mete potevano essere molte di più.

Luca Morisi attacca Ruhan Nel palla in mano (foto Zebre Parma)

Ora spazio alla Challenge Cup, con le Zebre impegnate sabato prossimo contro i Cheetahs e il Benetton nuovamente con i gallesi, stavolta però a Swansea. L’URC torna durante le feste con i due derby (sabato 23 e 30 dicembre) ma saranno trasmesse su Sky e Now anche altre partite, tra cui i derby irlandesi e sudafricani. Belle notizie.

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