“Il meglio di Treviso, almeno in attacco, non lo abbiamo ancora visto. Zebre hanno fatto clic e sono finalmente consistenti”
A Edimburgo per fare punti con un super turnover, solo tre confermati rispetto alla scorsa settimana (Odogwu, Zanon, Lamaro), ecco la ricetta di coach Bortolami per il suo Benetton: “sono match molto fisici questi in Scozia, quindi per alzare il livello avevo bisogno di forze fresche”. Secondo Filippo Frati, assistant coach a Colorno, i trevigiani non hanno ancora fatto vedere tutte le carte. “Ho l’impressione che in attacco Treviso abbia sofferto l’assenza dei nazionali, soprattutto Nacho Brex. Lui forse è il migliore nelle giocate in verticale 9-13, perché è bravissimo a capire quando portare la palla e quando darla dietro la schiena per la seconda linea di attacco. E lo stesso Albornoz, in ombra in questa prima parte di stagione, forse anche per questa alternanza con Umaga, ha pagato l’assenza del compagno argentino”. I due indicati da Frati non saranno in campo nemmeno stasera contro Edimburgo (ore 20.35 Sky Sport), spazio a Umaga a numero 10 e a Fekitoa a 13, in partnership con Zanon. “Ora stanno tornando tutti i nazionali e vedremo progressivamente dei miglioramenti, anche perché mischia e touche vanno alla grande, quindi palle giocabili ci sono eccome”. I fondamentali vanno alla grande, di pari passo con la difesa, tra le migliori del campionato: “Mi ha impressionato ma non c’è da stupirsi: gente come Izekor ha finalmente fatto il salto di qualità e qui mi sento di fare un applauso allo staff: in Top 10 faceva la differenza ma in URC non è stato subito così. Però vederlo fare 26 placcaggi contro Stormers è tanta roba”. Un altro spot su cui Frati, forse anche per affinità elettiva, ha puntato gli occhi è il numero 9: “Garbisi con gli Stormers poteva meritarsi il man of the match: sbaglia pochissimo, da un bel ritmo alla squadra ed è fisicamente molto abile ma il vero top player è Andy Uren. Il Benetton ha trovato il nuovo Duvenage, capace di leggere bene la partita nei momenti chiave”
Alessandro Izekor (foto Benetton Rugby).
Stasera sarà la 100a di Jamie Ritchie e il capitano della nazionale vestirà le calze dei due club in cui è cresciuto, Madras College e Howe of Fife RFC, perché al the Hive è Club Appreciation Night e tutti faranno lo stesso, un modo per celebrare il grassroots level, il rugby di base. La squadra di Everitt è ancora imbattuta in casa, deve scontare qualche assenza di peso – Mark Bennet (stiramento) e Bill Mata (concussion) – ma può contare sui nuovi arrivi: Ali Price (prestito da Glasgow per la stagione) la settimana scorsa ha giocato molto bene e in panchina Tim Swiel potrebbe debuttare per la franchigia al posto del dieci di giornata Ben Healy. Confermato il temibile triangolo arretrato con Kinghorn, Duan Van der Merwe e Wes Goosen.
Per quanto riguarda le Zebre, i prossimi impegni in Sudafrica sono entrambi probanti (sabato 25, ore 13.55, Sky Sport e Now contro i Lions, sabato due dicembre Stormers) ma è forse quando non si ha niente da perdere che il XV di Parma potrebbe stupire: “Il clima sarà diverso, i campi veloci, il modo di giocare dei sudafricani sarà un grande test a livello difensivo – analizza Frati -. Però aver fatto clic è stato davvero importante: Roselli è riuscito a spiegare ai suoi ragazzi che è l’importante non è tanto giocare a rugby ma calarsi nelle singole partite. Abbiamo visto le Zebre sugli scudi in attacco nelle prime tre giornate ma nella partita con gli Sharks hanno giocato sostanzialmente in difesa. Hanno cambiato tattica. Peccato per la poca vena al piede di Prisciantelli, un calciatore con grande percentuali poteva significare qualche punto in più in classifica”. Oltre al clic, la rosa sta dando soddisfazioni, con un amalgama ritrovato: “La cosa che secondo me è cambiata delle Zebre e che hanno un “core” di giocatori italiani davvero forte. Ne cito solo alcuni ma Fischetti, Morisi, Ferrari, Gesi, Zambonin è gente che potrebbe trovare posto ovunque”.
Giacomo Ferrari (foto Zebre Parma)
Il derby irlandese
Stasera, in contemporanea con la partita del Benetton, Cardiff ospita gli Stormers, all’ultima trasferta prima di tornare a casa. La franchigia, vincitrice due anni fa del torneo e finalista l’anno scorso ha perso tre partite di fila (Glasgow, Benetton e Munster) ma il calendario è ora più favorevole. Sabato invece, dopo la sfida tra Lions e Zebre, due partite che vale la pena di vedere: Connacht sfida i Bulls a casa loro con legittime chance di portare a casa punti dopo la vittoria in casa Lions, mentre alle 18.30, all’Aviva, va in scena il derby irlandese, Leinster-Munster. È la rivincita della semifinale playoff dell’anno scorso (15-16) che fu l’antipasto della caduta, ben più fragorosa, del XV di Leo Cullen la settimana successiva contro La Rochelle in finale di Champions. Sarà la sfida numero 169 tra i due club: 107 vittorie per i Dubliners, 50 per la Red Army e 11 pareggi.
Al termine altro big match tra Glasgow e Ulster, mentre chiude la giornata il derby gallese tra Ospreys e Scarlets.