L’anno del mondiale è sempre anomalo ma alcuni segnali non vanno sottostimati: le quattro franchigie gallesi hanno vinto 5 partite su 20 e gli Sharks, sin qui sempre ai playoff, neanche una. Bene irlandesi e scozzesi
Fino alla settimana scorsa la vera sorpresa del torneo poteva essere il Benetton, a un’incollatura dalla testa e ancora imbattuto, poi la sconfitta senza punti in Scozia, con l’aggravante di due gialli a favore, ha ridimensionato la partenza della squadra di Bortolami. E così ci sentiamo di celebrare Connacht, reduce dalla prima vittoria in assoluto in terra sudafricana: si tratta dei derelitti Sharks (12-13) ma nelle prime giornate hanno battuto anche Ulster e Glasgow (in casa) e siccome l’unica vittoria di Galway nel torneo risale al 2016, altro anno post mondiale, ci sentiamo di dare credito al XV di Pete Wilkins.
Connacht
È il suo primo anno da head coach vero, l’anno scorso lavorava sotto il Director Andy Friend dopo 4 stagioni passate nello staff difensivo e poi capo dell’attacco. Grazie alla sua impostazione nel 2022/23 la franchigia, oltre al traguardo della semifinale, ha fatto il record di mete (69: 3,45 a partita) e con 496 si è avvicinata al suo record di punti: nel 2016 furono 543 ma con quattro partite in più. In regia c’è un veterano, capitan Jack Carty che si alterna con il neoarrivato JJ Hanrahan, 31enne con esperienze in Francia (Clermont), Inghilterra (Saints) e anche gallesi (Dragons, l’anno scorso) ma legato visceralmente a Munster: fu lui a segnare il calcio decisivo per l’eliminazione dai quarti di finale di Benetton a Thomond Park nel 2019. La rosa è un mix di centurioni come Bealham, Caolin Blade, Denis Buckley, Haffernan, Butler e giovani promesse più alcune star come Bundee Aki e Mack Hansen e il Puma Santiago Cordero, tutti ancora fermi ai box dopo il mondiale. Nei prossimi week end si capirà quanto valgono: Bulls a Pretoria, Ulster a Belfast, Munster allo Sportsgrounds, senza dimenticare le coppe.
La formazione del Connacht vittoriosa a Durban (foto Connacht Rugby- Inpho Sports Photography)
Galles
Non erano mai partite così male Scarlets, Ospreys, Cardiff e Dragons: su 20 partite solo cinque vittorie, di cui tre sono derby gallesi… Si prospetta un’altra stagione senza i playoff? Ultimi a riuscirci furono gli Scarlets di Wayne Pivac nel 2018. Poi l’aggravarsi di una crisi che sta contagiando anche la Nazionale. È della settimana scorsa la notizia della review indipendente che ha sottolineato aspetti imbarazzanti della gestione WRU, l’organo federale gallese: una cultura tossica, sessista, misogina della governance che è risultata “inadeguata a gestire un affare da 100 milioni di sterline” e che ha minato alle basi dell’intero movimento, scosso negli anni dalle malversazioni finanziarie che hanno trattenuto troppi soldi a Cardiff, senza distribuirli al cuore del movimento. In tutto questo, le 4 franchigie, centralizzate a livello manageriale dalla Federazione, accumulano debiti di milioni di sterline si trovano a operare in grande difficoltà e il nuovo contratto di sei anni firmato in marzo con la WRU – che prevede un salary cap ridotto – risolleverà i conti ma non sarà certo un freno alla fuga dei giocatori, ormai non solo destinati ai ricchi club di Francia e Inghilterra ma anche ai competitors del United Rugby Championship.
Zebre e Benetton
Guardiamo il bicchiere mezzo pieno: le Zebre con Cardiff hanno difeso in maniera superba nei propri cinque metri, sia in chiusura di primo tempo sia in apertura di secondo, quando hanno subito la segnatura solo al termine di un arrembaggio gallese. È stato importante costringerli a tanto impegno perché poi negli ultimi minuti Cardiff ha concesso infine la meta del pareggio. Vedere in tempo rosso una squadra così concentrata e dotata di fitness è stata una bella conferma prima della trasferta in Sudafrica: sabato alle 13.55 (diretta Sky Sport e Now) affronteranno i Lions, la settimana successiva gli Stormers. Pronostico contro ma non ci stupirebbe vederli tornare a Parma con dei punti di bonus, soprattutto in attacco.
Una carica di Giacomo Ferrari, nel match contro Cardiff (foto Zebre Parma)
“Penso il Benetton abbia giocato molto bene, non era un caso fossero imbattuti fino a stasera”, il commento a caldo di Franco Smith, soddisfatto di una prestazione difensiva davvero efficace che ha lasciato a 0 mete segnate il Benetton, nonostante i due gialli a McKay e Gordon. Alla squadra di Bortolami è mancato un po’ di killer instinct, ovvero la capacità di tornare con punti nelle visite dei 22. La pioggia, un avversario ruvido e asfissiante come Glasgow e l’assenza di molti giocatori ha influito su una prestazione migliore di quanto non dica il risultato (5-0). E poi mancavano pezzi da novanta come Izekor (ormai lo è), Nicotera, Lorenzo Cannone, Snyman, Smith e Fekitoa. Insomma il turnover applicato da Bortolami è massiccio per dare minutaggio a tutti. E chissà che con le prossime partite non si facciano rivedere Riccardo Favretto e Leonardo Marin, entrambi fuori a lungo e vicini al rientro. Venerdì alle 20.35 (Sky Sport e Now) c’è Edimburgo: la vittoria è alla portata. Non sarà facile ma il Benetton ha l’ambizione e i mezzi per vincere ovunque.
Le sudafricane
I campioni del mondo in questo momento porterebbero ai playoff solo i Bulls, e come settima. Gli Stormers sono noni, appena dietro il Benetton e un punto davanti alle Zebre e tre sopra i Lions. Chiuduno, ultimissimi, gli Sharks, ancora a secco di vittorie. La cosa che stupisce di più della franchigia di Durban è la voce punti segnati: solo 61, peggior attacco dell’URC. Certo, mancano all’appello gli eroi di Parigi e non parliamo solo di Mbonambi o Etzebeth, basterebbe un Ox Nche, capace di risollevare la mischia degli Springboks contro l’Inghilterra nella semifinale mondiale. Sicuramente il lungo tour di 30 giorni, diversi infortuni e due squalificati (Andrews e Cronje fuori 4 partite) non hanno aiutato gli Sharks ma in generale le squadre sudafricane stanno soffrendo in consistenza in questo inizio. Il prossimo week end a parte Stormers a Cardiff, le altre tre giocano in casa e potrebbero recuperare in classifica.
Anche perché in alto, due, tra Leinster-Munster e Glasgow-Ulster, rimarranno al palo.
Nella foto del titolo (ufficio stampa URC) Peter O’Mahony, a sinistra, e Steven Kitshoff, capitani rispettivamente di Munster e Stormers, prima della finale della scorsa stagione..