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L’Italia, si è sentito dire da più parti, ha sì subito una pesantissima sconfitta dagli All Blacks ai recenti Mondiali, ma almeno ha “costretto” lo staff tecnico neozelandese a mettere in campo la formazione più forte. Sostanzialmente vero, dato che 12 dei 15 partiti nel XV iniziale contro gli Azzurri hanno poi preso il via nella finale per il primo posto, persa di un punto dal Sudafrica.

Di più. Rispondendo alle domande dei giornalisti dopo il “talk show” di presentazione del nuovo ct azzurro Gonzalo Quesada, il presidente Marzio Innocenti ha affermato che solo in occasione della prima Coppa del Mondo, nel 1987, la Nuova Zelanda ha affrontato l’Italia schierando il suo XV migliore. In effetti, Innocenti ricorda bene quella sfida di Auckland di ormai 36 anni fa, e non potrebbe essere altrimenti: era il match inaugurale della prima Rugby World Cup e lui era il capitano della nostra Nazionale. Quattordici di quegli All Blacks si ritrovarono all’Eden Park anche in occasione della finale, conclusa con una netta vittoria ai danni della Francia.

Da allora – questo il ragionamento di Innocenti – la Nuova Zelanda, tutte le volte che ha affrontato l’Italia, si è potuta permettere di ricorrere a un gran numero di rincalzi. Fino al 29 settembre di quest’anno, quando, opponendoci i più forti, ci ha mostrato quel rispetto che gli Azzurri hanno meritato in virtù dei risultati conseguiti (e del gioco mostrato) negli ultimi tempi.

Ora, se parliamo delle ormai numerose sfide dirette nei test match estivi e autunnali, non c’è dubbio che gli All Blacks abbiano deciso con costanza di schierare contro di noi molte “seconde scelte”. Se invece guardiamo ai sei incontri nell’ambito della Coppa del Mondo, beh, il rispetto non è quasi mai mancato.

Piccola puntualizzazione iniziale: se vogliamo parametrare i punteggi del 1987 e del 1991, quando la meta valeva ancora quattro punti, a quelli attuali, ecco che il 70-6 e il 31-21 rimediati allora si trasformerebbero in un 82-6 e in un 35-23. Solamente nel 1999 la demolizione dell’Italia (sconfitta a Huddersfield 101-3) avvenne a opera di una squadra neozelandese decisamente diversa da quella che poi perse una semifinale storica con la Francia. Il grandissimo Jonah Lomu (utilizzato verso la fine del match addirittura come n. 8) era uno dei cinque All Blacks presenti al fischio iniziale sia contro gli Azzurri sia contro i Bleus.

Per il resto, come si può vedere nel dettaglio qui sotto, c’è una coincidenza piuttosto spiccata tra gli avversari dell’Italrugby e i titolari schierati successivamente dalla Nuova Zelanda nei match che decisero quei Mondiali per la squadra degli antipodi.

Nel 1991 a Leicester – quando l’Italia finì sotto di soli 10 punti – erano 11 gli uomini in nero che poi hanno cominciato anche la semifinale persa con l’Australia. Il numero di neozelandesi presenti dall’inizio sia contro di noi sia nei match per loro determinanti sale a 12 nelle ultime tre sfide, cioè quella del 2003 in Australia (quando, a dire il vero, fu l’Italia a presentarsi in campo con parecchi rincalzi), quella del 2007 a Marsiglia e quella di poche settimane fa a Lione.

Possono esserci stati motivi contingenti che hanno portato a effettuare qualche variazione in più o in meno. È vero, ad esempio, che quest’anno il pilone de Groot, tra i partenti nella finale con il Sudafrica, non ha potuto giocare contro l’Italia perché squalificato. D’altronde,  i “rincalzi” messi in campo ai Mondiali contro l’Italia hanno risposto talvolta ai nomi di Walter Little, Tuigamala, Umaga&Dan Carter (discreta coppia di centri…), Howlett, che è tuttora il miglior marcatore di mete (49) nella storia della squadra di Aotearoa.

È inconfutabile, invece, il fatto che proprio quest’anno l’Italia ha subìto la seconda peggiore sconfitta di sempre in un Mondiale, sia per i punti al passivo (96) sia per quelli di scarto (79). Solo il 101-3 del 1999, sempre a opera della Nuova Zelanda, è stato più pesante. Era il tramonto di un millennio. E l’alba di quello nuovo, per il nostro rugby, continua a non essere radiosa.

I XV DEI KIWIS CONTRO L’ITALIA NELLA RWC

(in neretto i giocatori poi impiegati da titolari anche nell’ultimo match del torneo, finali per il terzo posto escluse)

1987*: Nuova Zelanda-Italia 70-6 (12 mete a 0)

Gallagher; Kirwan, Stanley, W. Taylor, Green; Fox, Kirk; W. Shelford, M. Jones, A. Whetton; G. Whetton, Pierce; Loe, Fitzpatrick, McDowell

1991**: Nuova Zelanda-Italia 31-21 (4 mete a 2)

Wright; Kirwan, Innes, W. Little, Tuigamala; Fox, Hewett; Z. Brooke, M. Carter, A. Whetton; G. Whetton, I. Jones; Loe, Fitzpatrick, McDowell

1999**: Nuova Zelanda-Italia 101-3 (14 mete a 0)

Wilson; Osborne, Alatini, Gibson, Lomu; Brown, Kelleher; Randell, Blowers, D. Mika; Willis, I. Jones; Dowd, Hammett, Feek

2003**: Nuova Zelanda-Italia 70-7 (11 mete a 1)

Muliaina; Howlett, Umaga, D. Carter, Rokococo; Spencer, Marshall; Collins, McCaw, Thorne; Jack, Thorn; Somerville, Mealamu, Hewett

2007***: Nuova Zelanda-Italia 76-14 (11 mete a 2)

Mac Donald; Howlett, Muliaina, McAlister, Sivivatu; D. Carter, Kelleher; So’oialo, McCaw, Collins; A. Williams, Jack; Hayman, Mealamu, Woodcock

2023****: Nuova Zelanda-Italia 96-17 (14 mete a 2)

B. Barrett; Jordan, R. Ioane, J. Barrett, Telea; Mo’unga, A. Smith; A. Savea, Papali’i, Frizell; S. Barrett, Retallick; Laulala, C. Taylor, Tu’ungafasi

*All Blacks vincitori della Coppa del Mondo contro la Francia

**All Blacks eliminati in semifinale dall’Australia (nel 1991 e nel 2003) e dalla Francia (nel 1999)

***All Blacks eliminati nei quarti dalla Francia

****All Blacks battuti dal Sudafrica nella finale per il titolo

 

Nella foto di World Rugby/World Rugby via Getty Images, l’haka degli All Blacks prima del match con l’Italia a Lione. 

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