Florian Grill, che ha preso il posto di Bernard Laporte alla guida della FFR, ha qualche gatta da pelare. O forse è meglio dire qualche leonessa. Non vincerà la Coppa del Mondo “che comunque – dice lui – è stata un successo e porterà un incremento dei tesserati” e dovrà fronteggiare un buco di bilancio che ha ammesso senza reticenze: attualmente sono 16 milioni e diventeranno una ventina l’anno prossimo. Capitasse in Italia, qualcuno attizzerebbe già le fiamme del rogo. Aperta una parentesi, di quelle grandi, la graffa, che ne può contenere altre: da noi esistono i toccabili e gli intoccabili. Nei festeggiamenti per il secolo di proprietà della Juventus da parte della famiglia Agnelli, poco spazio hanno avuto i 123 milioni in rosso – non drammatizziamo, presto ci sarà un aumento di capitale – per non parlare dei molti peccati commessi nel mondo dorato di Madama. Alcuni sono molto freschi: Pogba e Fagioli. Interessante osservare che la sconfitta dell’Italia a Wembley sia stata salutata con ululati di soddisfazione e un coro di consensi. Dopo esser stati estromessi dal Mondiale dalla Macedonia del Nord, in questo momento gli azzurri sono fuori anche dall’Europeo. Non male. E il prossimo match è proprio contro gli eredi di Alessandro. Una parentesi quadra per quel che ha detto Guy Novès: “Quando nel 2017 abbiamo perso di un punto con gi Springboks qualcuno parlò di catastrofe”. Il 27 dicembre di quell’anno Laporte sollevò dall’incarico Novès e, pur con Jacques Brunel al virtuale comando, aprì la strada all’era di Fabien Galthié. Che non ha vinto il Mondiale di casa.La parentesi tonda è per le designazioni arbitrali delle semifinali: Ben O’Keeffe, neozelandese, dirigerà Sudafrica-Inghilterra. Con tutti i cambiamenti e le mutazioni di quest’ultimi trent’anni il rugby è ancora diverso dal calcio e dai suoi virus. Pensate cosa direbbero i sicofanti delle palla tonda: ne spedirà fuori un paio e non potranno giocare la finale.