Dopo “soprano”, “pizza”, “fiasco”, è arrivato il momento di “scenario”: gli inglesi e gli anglofoni adottano qualche parola italiana. Ecco, qualche. Qui da noi è diverso. Dialogo non tanto immaginario: “Nelle partite di warm up, abbiamo mostrato buoni skills se qualcuno pensava non fossimo una squadra di Tier1 è rimasto deluso. Ancora una volta l’area del breakdown si è rivelata decisiva. Nei pick and go siamo sempre stati avanzanti ed è stato utile usare qualche grabber, qualche chip. Tirando le somme, siamo sempre stati performanti. L’apporto di quella coppia di utility backs è stata spesso decisiva: i loro reverse pass e le loro squeeze ball sono stati importanti specie nei match do or die. C’è stato qualche problema: quel passaggio no look ha portato a un collisione che ha prodotto una sospetta concussion. E ha obbligato l’atbitro prima a un check con il Tmo, poi alla decisione di spedire il giocatore nel bunker. Ne scaturirà certamente un hearing”.
Ho sottoposto questo dialogo a Maci Battaglini e a Marco Bollesan: ll primo mi ha offerto una pasta, il secondo un bianco dei colli piacentini. Erano sereni..