Il tema più scottante del quarto turno, purtroppo, sono i 96 punti subiti dall’Italia. Un risultato che riporta il rugby azzurro indietro di 25 anni, soprattutto dal punto di vista politico più che da quello tecnico. Le 14 mete concesse dagli Azzurri agli All Blacks, espongono l’Italia alla critica pesantissima delle nazioni di fascia 2, l’Uruguay, Tonga, Samoa, Georgia, lo stesso Cile, movimenti che rivendicano una maggiore attenzione da parte degli organismi internazionali e puntano il dito contro di noi, colpevoli di avere beneficiato per un quarto di secolo di attenzioni e di denaro e di averli sprecati senza aver fatto un vero passo avanti né dal punto di vista strategico, né organizzativo. La batosta contro la Nuova Zelanda, in sostanza, è un atto d’accusa più contro la gestione politica espressa dall’Italia in tutti questi anni che un fatto tecnico. Perché l’Italia, a Lione, sia scomparsa dal campo dopo venti minuti è un fatto che andrà approfondito meglio nelle prossime ore.Venerdì contro la Francia c’è in ballo non solo l’eliminazione di una delle due squadre dal torneo, ma anche la posizione dell’Italia in ambito internazionale nel futuro.
Cosa hanno detto le partite del fine settimana
I più
- La vittoria faticosa, 28-22 del Giappone su Samoa, ha proiettato i giapponesi verso una partita da dentro o fuori, contro l’Argentina domenica, 8 ottobre a Nantes. Per i Pumas visti in questa prima parte del Mondiale non sarà certo un match facile, mentre il Giappone, vincendo, potrebbe ripetere a la qualificazione ai quarti già ottenuta quattro anni fa in patria. Stavolta sarebbe una grossa sorpresa, perché i giapponesi sembrano aver perso parecchio dello smalto di allora. La squadra di Jamie Joseph però ci ha abituato a prestazioni imprevedibili, come nel 2015 quando batterono il Sudafrica, i Pumas sono avvertiti.
Nella foto di Pauline Ballet – World Rugby/World Rugby via Getty Images – un attacco palla in mano di Rikiya Matsuda tra Giappone e Samoa a Tolosa
- Facilissima la vittoria della Scozia sulla Romania, 84-0, che proietta gli scozzesi verso il derby celtico contro l’Irlanda del prossimo week end. Irlandesi, se sconfitti a rischio eliminazione dopo aver battuto i campioni del mondo ed essere reduci da una striscia di 16 vittorie consecutive. Sono gli scherzi di un tabellone che ha messo tre delle prime cinque squadre del ranking nello stesso girone
- Molto faticosa la vittoria delle Fiji sulla Georgia 17-12, un risultato tuttavia che mette i figiani a un passo dai quarti di finale, gli basterà un punto contro il Portogallo per replicare l’impresa del 2007, quando eliminarono il Galles.
- A proposito di Portogallo, pur non avendo ancora vinto nemmeno un incontro i portoghesi hanno subito nelle tre partite finora disputate un media di 27 punti per match: giocano bene, sono orgogliosi, e, insieme all’Uruguay una delle note positive del torneo.
I meno
- Il punto di domanda. “Stasera avete visto il rugby che ci piace giocare – ha detto Ian Foster, ct degli All Blacks, dopo la cavalcata contro l’Italia -. Viceversa quanti palloni a largo avete visto in Sudafrica-Irlanda? Adesso sta al rugby decidere che strada vuole imboccare”. Ma non dev’essere il rugby a decidere: ognuno deve poter giocare come vuole. O no?
- La Romania è il fantasma della squadra che negli anni Settanta batteva la Francia e spaventava i giganti del rugby mondiale. Imbottita di giocatori del Pacifico la formazione rumena, nelle prime tre partite ha subito una media di 80 punti a gara. È senz’altro la peggior squadra del Mondiale.
Darcy Graham autore di quattro mete in Scozia-Romania, 84-0. Foto di Julian Finney – World Rugby/World Rugby via Getty Images
- I 96 punti subiti dall’Italia sono il peggior risultato degli Azzurri nel nuovo millennio e il terzo peggior passivo della storia dopo il 101-0 del 1999 contro il Sudafrica e il 101-3 di Huddersfield, pure nel 1999, contro gli All Blacks
- In quattro partite il Cile ha ricevuto cinque cartellini gialli. Samoa e Romania hanno a disposizione una partita per fare meglio (o peggio…), avendone subiti quattro ciascuna
- Se la Scozia battesse l’Irlanda con un margine di 21 punti e gli irlandesi ottenessero comunque il bonus con quattro mete, il Sudafrica sarebbe eliminato. “Sarebbe un “biscotto” – ha detto Jacques Nienaber – e spero che ciò non accada”. Un commento probabilmente inutile, perché pensare male conoscendo la rivalità fra irlandesi e scozzesi?
Nella foto del titolo una trasformazione di Richie Mo’unga in Nuova Zelanda-Italia (foto di Michael Steele – World Rugby/World Rugby via Getty Images)