A 73 anni ci ha lasciato Piergiorgio Callegari, storico amico di Allrugby, tra i fondatori nel 2007 della rivista giunta proprio in questi giorni al numero 150.
Malato da tempo, aveva sconfitto di recente anche i Covid-19.
Appassionato come pochi della palla ovale, aveva cominciato a giocare nei primi anni Sessanta nelle giovanili del Rovigo, allenato da Aldo Milani. E il Rovigo era rimasto (insieme alla Juve…) il suo grande amore sportivo.
Corrispondente per trent’anni del Corriere dello Sport aveva animato anche le pagine de La Repubblica Veneta prima di legarsi all’avventura di Allrugby.
Lascia la moglie Bianca e l’indelebile ricordo di una straordinaria disponibilità unita a un grande senso dell’amicizia. Per anni ha mantenuto i contatti con tutti gli amici rugbisti facendo da collante tra diverse generazioni, campanili e altrettante storie individuali. Non mancava mai di informarsi delle carriere scolastiche dei più giovani, dei quali era una bonario nonno virtuale. Chiamava spesso, anche solo per assicurarsi che nella grande famiglia ovale tutti stessero bene e non si fossero persi qualche bella partita che lui aveva provveduto comunque a registrare.
Di rugby conosceva molto e del suo studio aveva fatto un osservatorio privilegiato su tutti campionati internazionali dei quali distribuiva agli amici copie delle partite più spettacolari, Francia, Inghilterra, emisfero sud, con i cd si era costruito un gigantesco archivio personale. Era però nell’animo soprattutto un tifoso rossoblù. Intelligente, mai di parte, sebbene un po’ deluso dalla perdita recente da parte del gioco di identità e di tradizione. Ci mancherà.
Gli sia lieve la terra.