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La scelta di Fabio Roselli di affrontare la Francia con un XV iniziale privo di due delle ball carrier più performanti dell’intero Sei Nazioni come Sgorbini e Tounesi, e due delle giocatrici più esperte, Rigoni e Stefan, si prestava a diverse interpretazioni: l’intenzione di allargare la rosa in una stagione che la coppa del mondo renderà inevitabilmente lunga; l’esigenza di risparmiare alcune delle giocatrici chiave in vista dell’incontro che appare più alla portata, quello con il Galles di sabato prossimo; o anche il desiderio di disporre di una panchina ad alto impatto (o una “mini bomb squad”, se si vuol dilatare un po’ il concetto originario) da mettere in campo al momento opportuno in un match che si spera ancora in bilico.

Alia Bitonci protagonista di un’ottima partita controlla una mischia chiusa. (Photo by Alessandro Levati/Federugby via Getty Images)

Alla fine la risposta la dà il campo: contro una Francia che ha scelto un approccio opposto, mettendo in campo la formazione migliore – compresi alcuni ritorni di eccellenza come Romane Menager e Gabrielle Vernier – la “giovine Italia” offre una prestazione di grandissimo livello, suggerendo che l’allargamento della rosa prosegue a rapidi passi. Ottima la partita delle avanti, forti in penetrazione e nelle fasi statiche.

L’Italia supera senza scomporsi la meta iniziale dell’ala Grisez e pone una pressione crescente sulle avversarie, approfittando anche di un cartellino giallo alla seconda linea Fall. Bitonci dà ritmo agli attacchi e calcia con grande efficacia nel box, Mannini e Ranuccini si fanno vedere nel gioco aperto, e la rimessa laterale funziona con grande efficacia. Al 15’ si arriva sui 22 con penaltouche, si insiste e da un drive ai 5 metri Vecchini va oltre. Sillari ritrova il piede e il primo quarto si chiude in parità. Il drive italiano continua a funzionare, la Francia soffre e dopo varie cariche e vari tenuti alti alla fine si va al largo al momento giusto: Muzzo marca, Sillari trasforma, Italia davanti 14-7. La Francia risponde poco dopo con Bourgeois (che colpisce il palo sulla trasformazione della sua meta), ma è l’Italia ad avere il controllo del gioco. Dopo vari drive nei 22 avversari e vari tenuti alti in area di meta (saranno almeno cinque alla fine, e probabilmente ci costeranno la partita) arriva, allo scadere del tempo, la meta di Turani. Sillari è ancora impeccabile per il meritatissimo 21-12 con cui si chiude la prima frazione.

Il secondo tempo inizia con vari falli italiani al breakdown che riportano la Francia nei nostri 22. Prima Bourgeois va per i pali; poi, una serie di attacchi da drive si conclude con un turnover che premia un’eccellente difesa azzurra. Il turnover sarebbe “provvidenziale”, non fosse che poco dopo un errore clamoroso di Ostuni, che invece di annullare prova a contrattaccare dalla propria area di meta, ridà il possesso alle transalpine. Queste ringraziano e vanno sotto i pali con Romane Menager. Ritrovatesi davanti senza particolari meriti, le francesi prendono il controllo del territorio. L’ingresso delle esperte riserve azzurre non porta i risultati sperati. La Francia spreca con Bourgeois un paio di occasioni per allungare (non una grande giornata al piede per lei), e a due minuti dal termine il tabellino legge ancora 21-22. A questo punto le azzurre si squagliano: prima un passaggio azzardato di Rigoni sotto i nostri pali, mal controllato da Madia, permette all’altra Menager di portare le francesi oltre break; subito dopo, un calcetto scarsamente comprensibile della stessa Madia (il tempo era già rosso) innesca un ultimo contrattacco francese finalizzato da Champon. L’incontro si chiude così con un punteggio che magari si sarebbe anche potuto sottoscrivere alla vigilia ma che invece lascia molto amaro in bocca alle italiane. Questo è però compensato dall’orgoglio, espresso da Roselli e Giordano in conferenza stampa, per una prestazione sicuramente di alto livello, in cui le giovani si sono messe in particolare evidenza. Si arriverà al Galles magari con qualche punto in meno in classifica di quel che si sarebbe potuto ottenere, ma con molte indicazioni positive.

Un attacco di Bea Rigoni, entrata nel secondo tempo al posto di Sara Mannini (Photo by Alessandro Levati/Federugby via Getty Images)

Parma, Stadio Sergio Lanfranchi, 19 aprile 2025
Guinness Women’s Six Nations – IV giornata


Italia v Francia 21-34 (primo tempo 21-12)

Italia: Ostuni Minuzzi; Muzzo, Sillari, Mannini (58’ Rigoni), D’Incà, Madia, Bitonci (58’ Stefan); Giordano (Cap), Ranuccini (47’ Sgorbini), Veronese; Duca (47’ Tounesi), Fedrighi; Seye (58’ Maris), Vecchini (63’ Spinelli), Turani (75’ Stecca). all. Fabio Roselli
Francia: Bourgeois; Grisez, M.Menager, Vernier, Boulard; Arbez (66’ Queyroi), Bourdon- Sansus (60’ Chambon), T.Feleu; Okemba (63’ Champon), R.Menager (72’ Berthomieu); Fall-Raclot, M.Feleu (Cap, 52’ Escudero); Khalfaoui (52’ Joyeaux), Bigot (52’ Riffoenau), Brousseau (52’ Mwayembe).
all. Gaelle Mignot

Marcatrici: 2’ meta Grisez tr. Bourgeois; 18’ meta Vecchini tr. Sillari; 26’ meta Muzzo tr. Sillari; 29’ meta Bourgeois; 39’ meta Turani tr. Sillari (21-12); secondo tempo: 43’ cp Bourgeois; 55’ meta R. Menager tr. Bourgeois; 77′ meta M. Menager tr. Bourgeois; 79′ meta Chambon

Arb: Sara Cox (RFU)
assistenti: Maria Latos (GER); Zoe Naude (SARU)
TMO: Dan Jones (RFU)
Cartellini gialli: 8’ Fall

Nella foto del titolo un’incursione di Silvia Turani, dietro di lei Alia Bitonci, seminascosta Vittoria Vecchini (Photo by Alessandro Levati/Federugby via Getty Images)

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