
Questa volta le statistiche e il punteggio raccontano la stessa storia: l’Italia fa più metri palla in mano, conquista più linebreaks, gioca più offload e vince la partita. Le azzurre costruiscono il successo su un’interpretazione ottima dei fondamentali: possesso sicuro in mischia e rimessa laterale, con Vittoria Vecchini impeccabile al lancio, e difesa asfissiante che non lascia spazio alle avversarie se non in rarissime occasioni. Il tanto temuto (giustamente temuto) gioco al piede delle scozzesi finisce per diventare soprattutto la risposta frustrata di una squadra priva di reali alternative. Non è un caso che sia proprio da una liberazione fuori misura al 55’, ricuperata sui 10 metri da Ostuni Minuzzi, che si innesca l’azione che probabilmente dà la svolta alla partita. L’estremo italiano marca dopo bella combinazione con Muzzo, riportando avanti la squadra; inoltre, il cartellino giallo al centro Thomson per placcaggio alto sulla stessa Muzzo crea gli spazi al largo che saranno poi sfruttati da D’Incà per portare le azzurre oltre break poco meno di dieci minuti dopo. Le scozzesi ci riproveranno, tornando a tre punti, quando l’ala McGhie concluderà a sei minuti dal termine un lunghissimo assedio sotto i pali italiani. Dopodiché però il gioco tornerà nella metà campo scozzese, e la meta conclusiva di Muzzo (player of the match) negherà alle padrone di casa anche il bonus difensivo. Un bonus che avrebbe potuto essere facilmente raggiunto se le scozzesi avessero avuto meno supponenza calciando un paio di facili punizioni….. ma va detto peraltro che con un po’ di freddezza in più il successo italiano avrebbe potuto essere anche più ampio.

Nel primo quarto di gara la Scozia regge la pressione italiana grazie all’ottimo lavoro al breakdown (con il numero otto Gallagher in particolare evidenza) e alla difficoltà delle azzurre ad adeguarsi al metro di valutazione dell’arbitra Barrett-Theron (cinque calci di punizione contro e nessuno a favore nel primo quarto, saranno dodici contro cinque alla fine). Alla prima incursione nei 22 italiani, e alla prima rimessa laterale scozzese funzionante dopo due lanci fuori misura, l’estremo scozzese Rollie va oltre anche grazie ad alcuni placcaggi insolitamente soft delle avversarie. Le azzurre però non si scompongono: quando al 23’ arriva finalmente (o viene visto finalmente, fate voi) un tenuto scozzese, Sgorbini (eccellente anche oggi) finalizza dopo alcune cariche dal risultante drive. Sillari sbaglia la facile trasformazione (succederà anche a Nelson e Rigoni, in una giornata non felice per le calciatrici), ma si fa perdonare pochi minuti dopo con un bellissimo buco che manda in meta Muzzo. Questa volta il calcio sarebbe dentro, ma arriva oltre i 60’’ regolamentari.
Solida la mischia azzurra, qui in primo piano Francesca Sgorbini
La ripresa inizia nella stessa maniera in cui si era conclusa la prima frazione, con una penaltouche scozzese a pochi metri dalla nostra linea. Questa volta però le scozzesi rinunciano al tradizionale drive, che in questo incontro è stato difeso magnificamente dalle azzurre, e giocano invece di astuzia. Gallagher passa in mezzo allo schieramento e riporta avanti le padrone di casa. La reazione delle azzurre è ancora una volta ordinata (“sono molto contento per come la squadra ha gestito le varie fasi dell’incontro”, dirà Roselli in conferenza stampa): si sprecano alcune buone occasioni favorevoli che avrebbero permesso di arrotondare ulteriormente il punteggio, ma i trequarti ne finalizzano altre tre, come già si è detto. C’è anche tempo per festeggiare, oltre al compleanno dell’head coach, il primo cap di Desiree Spinelli: soprattutto però va festeggiata una squadra che sembra aver ritrovato il suo spirito. A’ la prochaine fois, come dicono le francesi….
Scozia v Italia 17-25 (primo tempo 7-10)
Marcatrici: 13’ Rollie meta trasformata Nelson (7-0), 23’ Sgorbini meta (7-5), 29’ Muzzo meta (7-10), 44’ Gallagher meta (12-10), 55’ Ostuni Minuzzi meta (12-15), 65’ D’Incà meta (12-20), 74’ McGhie meta (17-20), 78’ Muzzo meta (18-25).
Cartellini: giallo 55’ Thomson (Scozia).
Scozia: 15 Chloe Rollie; 14 Rhona Lloyd, 13 Emma Orr, 12 Lisa Thomson, 11 Francesca McGhie; 10 Helen Nelson, 9 Leia Brebner-Holden (16’ 22 Caity Mattinson); 1 Anne Young (49’ 17 Leah Bartlett), 2 Lana Skeldon (49’ 16 Elis Martin), 3 Elliann Clarke (63’ 18 Molly Poolman), 4 Becky Boyd, 5 Sarah Bonar, 6 Rachel Malcolm (capitana) (74’ 19 Adelle Ferrie), 7 Rachel McLachlan (69’ 20 Alex Stewart), 8 Evie Gallagher (63’ 21 Jade Konkel).
Italy: 15 Vittoria Ostuni Minuzzi; 14 Aura Muzzo, 13 Michela Sillari (56’ 23 Sara Mannini), 12 Beatrice Rigoni, 11 Alyssa D’Inca; 10 Emma Stevanin (69’ 22 Veronica Madia), 9 Sofia Stefan (78’ 21 Alia Bitonci); 1 Silvia Turani (78’ 17 Emanuela Stecca), 2 Vittoria Vecchini (78’ 16 Desiree Spinelli), 3 Sara Seye (52’ 18 Gaia Maris), 4 Sara Tounesi (78’ 19 Valeria Fedrighi), 5 Giordana Duca, 6 Francesca Sgorbini, 7 Beatrice Veronese (66’ 20 Alissa Ranuccini), 8 Elisa Giordano (capitana).
Arbitra: Aimee Barrett-Theron (SARU).
Nella foto del titolo Aura Muzzo lanciata verso la meta del successo azzurro (Photo by Euan Cherry/Federugby via Getty Images)