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Cinquecentosessanta punti in otto partite: fanno settanta a match. Roba da Champions, quasi un punto a minuto. Risultati che lasciano sbalestrati, che sconfinano nel grottesco e fanno scuotere la testa: 72-42 (con sedici mete) in Tolone-Saracens, 62-0 in Leinster-Harlequins che doveva essere un terreno di Lions-analisi per Andy Farrell.

È cambiato il rugby, senza punto interrogativo. Mentre viene spontanea una domanda: ma tutti questi guru della difesa, contesi tra club, franchigie, nazionali, hanno fatto il loro tempo? O è la potenza, unita all’ingresso di intere pattuglie di freschi finishers, a far sì che sia molto arduo o impossibile arginare l’avanzamento, l’occupazione e la caduta dell’ultima ridotta?

Un’altra domanda: può essere che gli impegni che assillano, gli obiettivi che qualcuno si è posto impongano delle scelte e, di conseguenza, del disinteresse, delle rinunce? Gli inglesi, oggi, sono interessati alla fase finale della Premiership e, i giocatori di punta, a trovare un posto nei Lions e la Champions può finire nel repertorio del superfluo. Può essere un’ipotesi dotata di una certa validità.

Nessuna ipotesi su quella che è una realtà, la forza del rugby francese, che pesca in tutto il mondo, specie in Oceania, e ha profondissime radici nazionali e che, dopo aver messo le mani sul Torneo, parte con sei squadre e ne qualifica quattro per quarti di finale che prevederanno tra qualche giorno lo scontro fratricida tra Tolone e Tolosa: pirenaici senza Dupont e Capuozzo ma in grado di assorbire le assenze. Gli altri faccia a faccia: Leinster-Glasgow Warriors, Bordeaux-Munster e Northampton-Castres, una splendida occasione, per Fin Smith, di allargare le sue ambizioni ad indossare la maglia numero 10 dei Lions. In contesa, il talentuoso e distratto Finn Russell, il funambolico Marcus Smith e Sam Prendergast che qualcuno considera ancora acerbo per sostenere il ruolo.

Uno sguardo al passato per chi ama annegare in un dolce mare di ricordi: nel ’71, l’anno di grazia dei quattro test tra Nuova Zelanda e Lions, i punti segnati furono in tutto 90, 0,21 a minuto, stesso totale e stessa media di un altro tour rimasto memorabile, quello degli All Blacks del 1936 nelle isole britanniche, chiuso dal giorno di tuono del principe Aleksandr Obolensky.

Il rugby è cambiato, senza punto interrogativo.

I risultati degli ottavi di Champions Cup

Bordeaux-Bègles vs Ulster 43-31

Stade Toulousain vs Sale Sharks 38-15

Glasgow Warriors vs Leicester Tigers 43-19

Stade Rochelais vs Munster  24-25

Castres Olympique vs Benetton 39-37

Leinster vs Harlequins 62-0

Toulon vs Saracens 72-42

Northampton Saints vs Clermont Auvergne 46-24

Nella foto del titolo, Henco Venter dei Glasgow Warriors contro i Tigers  (foto Glasgow Warriors)

 

 

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