
Niente da fare, dopo la buona prova di Durban, sette giorni fa contro gli Sharks, le Zebre non si ripetono contro i Bulls al Loftus Versfeld di Pretoria, dove l’incontro finisce 63-24 per i sudafricani.
Match che la formazione di Massimo Brunello ha provato a giocare a viso aperto, illudendosi, dopo la meta di Di Bartolomeo al quarto d’ora della ripresa di poter agguantare almeno il punto di bonus per le quattro marcature.
Invece, nell’ultimo quarto di gara, i sudafricani hanno marcato i 28 punti (quattro mete trasformate) che hanno dato al punteggio una dimensione troppo pesante per la franchigia parmigiana.
Sfida che i Bulls hanno messo subito in discesa con la prima delle due mete di Petersen, cui al 12’ Burger ne ha aggiunta un’altra dopo una dormita collettiva degli avversari. Come sette giorni prima contro gli Sharks, bella la reazione delle Zebre che prima hanno colpito con Trulla, bravo a controllare il rimbalzo di un pallone nella metà campo avversaria, e poi con uno spettacolare drop da 40 metri di Fusco, che ha portato gli ospiti a soli quattro punti dai padroni di casa.
Troppo ampia però la differenza fisica tra le due squadre, con i Bulls capaci di giocare sempre in avanzamento e, nonostante qualche errore, inarrestabili nelle accelerazioni palla in mano che hanno permesso al XV di Jake White di conquistare il bonus ben prima del riposo.
Ventotto a dieci all’intervallo, alla ripresa del gioco meta di Montemauri innescato da un bellissimo contrattacco di Prisciantelli. E al 54’ spavalda prova di forza del pack delle Zebre in meta in spinta con il tallonatore Di Bartolomeo. Match ancora aperto, a quel punto, con i Bulls in vantaggio di undici punti e per franchigia italiana la possibilità di inseguire la quarta meta e, perché no, magari anche quello della sconfitta di misura. La mezzora finale però, complice forse anche l’altura, ha visto le Zebre alle corde, un confronto tra un peso massimo e un peso medio: tra il 58’ e il 75’ il parziale a favore dei sudafricani è stato di 28-0 e ha chiuso per gli ospiti ogni possibile sogno di bonus. Dopo le due mete di forza di Coetzee e Vorster, spettacolare la seconda personale di Petersen dopo una cavalcata prorompente di Carr e assist di Papier. L’ultima invece è stata un regalo delle Zebre ormai negli spogliatoi con la testa e senza più forze per reagire. Nove mete al passivo sono tante e i 63 punti subiti rappresentano la punizione più severa sofferta dalla franchigia federale in questa stagione.
Zebre in grande difficoltà in mischia e in rimessa laterale, pericolose invece nelle transizioni, con Prisciantelli e Trulla in evidenza in più di un’occasione. Una menzione per Fusco e Lucchin, due giocatori che meriterebbero anche qualche chance in più con la maglia azzurra, il secondo in un ruolo dove Brex e Menoncello al momento non sembrano avere molte alternative.
Pretoria, Loftus Versfeld Stadium,
Bulls v Zebre Parma 63-24 (28-10)
Bulls: Williams; Petersen, Kriel, Vorster, Jacobs; Johannes (68’ Chamberlain), Burger (42’ Papier; temp 50’-65’ Burger); Gumede (52’ Nortje), Kirsten, Coetzee (60’ Carr); Van Heerden, Vermaak (41’ Van Staden); Smith (52’ Louw), Wessels, Tshakweni (41’ Van Der Merwe) all. Jake White
Zebre Parma: Prisciantelli; Trulla, Drago, Lucchin, A. Gesi; Montemauri (48’ Da Re), Fusco (49’ Jelic; 56-71’ Fusco); Stavile, Bianchi (66’ Ruffolo), Volpi (45’ Ferrari); Krumov, Canali; Hasa (48’ Pitinari), Bigi (43’Di Bartolomeo), Rizzoli (51’ Buonfiglio)
all. Massimo Brunello
arb: Mike Adamson (SRU)
TMO: Sam Grove-White (SRU)
Marcatori: 3’ meta Petersen, tr. Johannes; 12’ meta Burger tr. Johannes; 19’ meta Trulla tr. Montemauri; 25’ drop Fusco; 30’ meta Jacobs tr. Johannes; 34’ meta Wessels tr. Johannes s.t. 41’ meta Montemauri tr. Montemauri; 46’ meta Van Staden tr. Johanne; 54’ meta Di Bartolomeo tr. Da Re; 58’ meta Coetzee tr. Johannes; 64’ meta Vorster tr. Johannes; 72’ meta Petersen tr. Chamberlain; 75’ meta Kriel tr. Chamberlain.
Cartellini: 51’ giallo a Van Heerden
Player of the Match: Johannes (Bulls)
Nella foto del titolo (Foto Vodacom Bulls) la meta di Stravino Jacobs alla mezzora del primo tempo.