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Serata di sofferenza e di gioia per l’Italia Under 20 del futuro (in 9 a referto sono del 2006), a Monigo si festeggia (vittoria per 15-12) una prima, storica, volta contro l’Irlanda, al termine di una sfida viscida come il prato intriso di pioggia, spigolosa, dominata in un primo tempo di grande sostanza che rischia di scivolare via in una ripresa imbottita di errori, difese a oltranza, indisciplina pericolosa.

I francesi festeggiano il titolo vinto in modo insperato all’ultima giornata

Il Torneo viene rivoluzionato in dirittura d’arrivo dal successo del Galles che sorprende (23-13) l’Inghilterra lanciata verso un Grand Slam abortito sul filo di lana e nega agli azzurri il terzo posto, regalando alla Francia (45-40 sulla Scozia) un successo che appariva oramai impossibile da arpionare. Sembra di vivere un dejavu da incubo, come lo scorso anno in Galles quando dopo un primo tempo di dominio e tranquillità e il traguardo dei 3 successi in un colpo solo sembrava cosa fatta, la luce si spegne, la paura di perdere diventa compagna di avventura per rimettere in carreggiata avversari che erano stati spediti all’angolo.

Federico Zanandrea, qui impegnato contro la Francia, è stato il migliore degli azzurri nel match vinto al Monigo contro l’Irlanda (Photo by Federugby/Federugby via Getty Images)

Pronti via e alla prima azione l’Italia è già avanti a dettare il ritmo, sul calcio di liberazione una manciata di irlandesi finiscono in fuorigioco e Celi punisce la leggerezza dalla piazzola (3-0). Le cose potrebbero complicarsi subito, Corvasce si fa sorprendere in uno scomposto placcaggio alto punito con il giallo dall’impeccabile Katsuki Furuse. Con l’uomo in meno e qualche grattacapo in più l’Italia è un’ondata continua, paziente, disciplinata, precisa nei rilanci di gioco, come quello che al 7′ sboccia da una touche rubata a metà campo che innesca la miccia: è un’esplosione accesa dal break di Casartelli, proseguita da Zanandrea (player of the match) e rifinita con il più classico dei 2 contro 1 per Drago che vola in tuffo sulla bandierina. In inferiorità l’Italia del futuro costruisce la sua impresa, ancora in meta con Caiolo-Serra entrato in prima linea per tappare il buco aperto dall’espulsione temporanea del tallonatore, bravo a seguire Casartelli in uno dei suoi blitz a doppia velocità su ripartenza da mischia. La partita sembra indirizzata (15-0), l’Irlanda è spaesata, soffre in mischia chiusa e si rifugia in un’infinità di calci che spezzano il ritmo e si portano dietro una marea di errori di gestualità.

Entusiasmo azzurro al Monigo: da sinistra, Anthony Miranda (con il numero 6), Carlo Antonio Bianchi, Nelson Casartelli e Enoch Opoku-Gyamfi (foto Six Nations)

Dopo il riposo i fantasmi gallesi si fanno vivi all’improvviso, di colpo l’Italia si fa scivolare di mano l’iniziativa, si rifugia in una pericolosa indisciplina (13 penalties concessi contro i 7 degli avversari), non è più avanzante in difesa e lucida in attacco. Dopo 5 minuti il drive irlandese sconfina in meta, dopo 12’ Miranda non rotola via da un punto di incontro e lascia ancora i suoi in inferiorità. Adesso la paura diventa terrore a ogni iniziativa, complice la pioggia, si usa troppo il piede e più che ridare palla agli avversari gli azzurri non riescono a fare. L’Irlanda è in avanzamento costante e al 62′ il figlio d’arte Wood segna la meta che potrebbe rivoluzionare la serata. La sfida diventa un assalto alla trincea, gli azzurri reggono, soffrono, sbagliano, ma hanno cuore e organizzazione per portarla a casa. È dolce il sapore della prima volta, un po’ meno quello della posizione in classifica imposta dall’exploit del Galles.

Roberto Santamaria ha concluso al quarto posto il suo primo Sei Nazioni sulla panchina della U20 (Photo by Federugby/Federugby via Getty Images)

«Siamo felici per il risultato – ha sussurrato a caldo Roberto Santamaria – soprattutto perché abbiamo concluso un Torneo in crescendo e questo dà credito al lavoro fatto dallo staff in un mese e mezzo molto intenso. Siamo riusciti a fare la partita che volevamo, gestendo bene territorio e tempo nella prima metà di gara, poi nella difficoltà della ripresa i segnali positivi sono arrivati dal carattere del gruppo nel momento in cui aveva perso il pallino del gioco. La riposta emotiva dell’ultima azione ci offre ottimismo per un futuro che per questo gruppo è appena iniziato».

Italia v Irlanda 15-12 (primo tempo 15-0)

Italia: Pietramala (4-13’ temp Caiolo-Serra; 55’ Fasti); Drago, Zanandrea, Todaro, Faissal; Celi (73’ Ioannucci), Beni (65’ Bellotto); Milano (62′ Bianchi), Casartelli, Miranda; Redondi, Midena (53’ Opoku-Gyamfi); Vallesi (23’ Bolognini), Corvasce (53’ Caiolo-Serra), Brasini (47’ Pelliccioli) all. Roberto Santamaria
Irlanda: Green (59’ Wisniewski); Molony, Mangan, Smyth, O’Leary Kareem (68’ Fahy); Wood, Logan (77’ O’Connor); McCarthy, Foy, Walsh (41’ Power); Corrigan, Ronan (53’ Kennelly); Mullan (53’ McAllister), Walker (53’  Yarr), Bohan (57’ Moore) all. Neil Doak
arb: Katsuki Furuse (JRFU)
TMO: Adam Jones (WRU)
Cartellini gialli: 2’ Corvasce (Italia); 52’ Miranda (Italia)
Calciatori: Celi (2/3); Green (0/1); Wisniewski (1/1)
Player of The Match: Federico Zanandrea (Italia)

La classifica del Sei Nazioni 2025

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