
La differenza c’è e si vede, Italia-Francia nel Sei Nazioni under 20 non è una partita, non c’è sfida ma solo sofferenza, perché i giovani galli viaggiano a doppia velocità, sono più competenti in ogni area del gioco, si impongono con il fisico e con la tattica costringendo gli azzurri di Santamaria a una serata di passione. Il risultato è impietoso (58-5, 9 mete a 1), ma è la più nitida delle fotografie di ciò che ha offerto il campo e racconta la sconfitta casalinga (all’estero andò peggio nel 2018, sempre contro la Francia a Guegnon finì 78-12) più pesante da quando, anno 2008, esiste il Torneo dei ragazzi. Ma anche un passo indietro incredibile rispetto alla prima vittoria di sempre dello scorso anno in terra francese (23-20 a Beziers).
Percorsi diversi, i francesi che durante la settimana si dividono tra qualche apparizione tra Top14 e coppe europee e la frequentazione della splendida palestra del campionato “Espoirs” e gli italiani che viaggiano a velocità dimezzata nei nostri campionati, senza ritmo e senza possibilità di farsi le ossa per quando si devono specchiare con questo livello. Così succede che la Francia già durante gli inni sembra una squadra di marziani, strutturata, gigantesca, matura al punto giusto. E quando si inizia a giocare non c’è storia, l’Italia si sacrifica in una marea di placcaggi a salve, di là c’è sempre un off-load, un’accelerazione, un sostegno doppio a fare la differenza. Alla mezzora la partita è bella che andata, le mete di Taversier, Rates e Akrab, quando al termine di una volata, quando per chiudere un drive da touche che travolge tutto ciò che trova sul prato, raccontano di una superiorità senza appello. Si va al riposo (0-22) e non si vede il modo di poter limitare i danni.

Nella ripresa lo spartito non cambia, la Francia suona la musica di un rugby tutto velocità e aggressione e l’Italia viene suonata, arrivano così in successione 6 mete una più bella dell’altra a certificare che a questo livello il divario tra le due scuole nel tempo si è moltiplicato in modo preoccupante. La meta di Casartelli sul fischio di chiusura è il segnale che gli azzurri mai si sono dati per vinti, ma con la sola volontà non si va da nessuna parte.
L’analisi di Roberto Santamaria è spietata e fotografa un mondo a parte: «Una brutta serata, potevamo essere un po’ più precisi in alcune situazioni, ma la differenza di fisicità e di abitudine a giocare a un certo ritmo non te le puoi inventare in una settimana di allenamenti. Adesso dobbiamo finire bene il Torneo e andare verso un Mondiale in cui la Francia arriverà per vincerlo. Prendiamone atto e andiamo avanti, la differenza oggi è stata evidente». “Loro sono una bella squadra, si era visto anche contro l’Inghilterra, noi male fin dall’inizio, non siamo riusciti a fare niente di quello che ci eravamo detti”. E’ una bella batosta, dobbiamo metterci a lavorare pensando alla partita con l’Inghilterra. Si è vista la differenza in ogni settore, il rugby francese è uno due passi davanti al rugby italiamo, come ha detto Santamaria questo è l’altao livello e noi non possiamo che andare su, perché dobbiamo crescere. E’ una lezione, dobbiamo lavorare tanto. Poco cinici, ci hanno studiato bene, sbagliato qualche chiamata, ma il divario è enorme”, dice a fine incontro Giacomo Milano, capitano azzurro.
Italia -Francia 5-58 (0-22)
Marcatori: p.t. 10’ cp. Keleatona (0-3); 14’ m. Traversier tr. Keleatona (0-10); 18’ m. Rates (0-15); 30’ m. Akrab tr. Keletaona (0-22) s.t. 2’ m. Ibsaiene (0-27); 8’ m. Akrab tr. Keletaona (0-34); 18’m Tolofua tr. Cotarmanac’h (0-41); 20 m. Ibsaiene (0-46); 23’ m. Vigneres tr. Cotarmanac’h (0-53); 30 m. Daunivucu (0-58); 41’ st m. Casartelli (5-58)
Italia: Celi; Ducros, Zanandrea, Todaro (7’st Ioannucci), Faissal; Fasti (29’st Ndoumbe Lobe), Sari (9’st Bellotto); Milano (Cap), Casartelli, Miranda (19’ st Bianchi); Opoku-Gyamfi (41’pt-1’ st. Midena; 10’st Midena), Redondi; Vallesi (1’st Bolognini), Caiolo-Serra (3’st Casiraghi) , Brasini (10’ st Pelliccioli)
all. Roberto Santamaria
Francia: Ibo (22’st Blum); Leveque, Cowie, Daunivucu, Rates (11’st Vigneres); Keletaona (11’st Cotarmanac’h), Tilloles; Darquier (3’ st Casiraghi), 6’pt Ibsaiene), Tolofua, Traversier; Mezou, Kante Samba (16’st Nguimbous); Megherbi (22’ Liufau), Akrab (11’st Algay), Jean Christophe (7’ st Njocke)
all. Cedric Laborde
arb: Peter Martin (IRFU)
assistenti: Andrew Cole (IRFU); Keane Davison (IRFU)