vai al contenuto principale

L’epifania – nel senso di apparizione – di Ilona Maher è durata 20 minuti quando la partita aveva subito la svolta finale, tutta a favore del Gloucester-Hartpury, tutta a sfavore delle Bristol Bears: risultato, 17-40 per le visitatrici.

In questi ultimi giorni è salito il numero di maglie vendute e dei frequentatori del sito delle “orse” e i biglietti staccati per la partita di esordio di Ilona sono stati 9.240, record della Lega. La Maher ha lasciato la panchina per entrare in un paio di ruck ed è stato tutto il suo contributo. A XV non giocava dal 2021. Il 22 agosto gli Usa affronteranno l’Inghilterra e non sarà un pomeriggio piacevole.

Ilona sa fare tutto: sfiorare il successo in “Danzando sotto le stelle” in coppia con Alan Bersten, riprendersi da un terribile incidente alla tibia (dopo uno scontro in allenamento contro una squadra maschile), andare sul podio alle Olimpiadi (Usa terzi grazie alle sue mete, dopo aver ceduto in semifinale alla Nuova Zelanda e battuto nella finalina l’Australia), passare dal codice a 7 a quello a 15, essere un’attivista di Body Positivity, un movimento che propone una visione positiva del corpo, qualsiasi dimensione, colore, abilità esso possieda; interpretare il ruolo di capolista nella collezione di followers, ormai oltre gli 8 milioni, anche grazie al sostegno della sorella Olivia, professionista del settore; apparire nel classico numero di Sports Illustrated dedicato alle nuove tendenze dei costumi da bagno.

A 28 anni, dopo il bronzo di Parigi, ha deciso di accettare l’offerta delle Bristol Bears e alla notizia del suo arrivo i biglietti per l’esordio contro il Gloucester-Hartpury sono spariti come un gelato al sole. Sino a obbligare il club a dirottare la partita dal terreno di Shaftesbury Park ad Ashton Gate, lo stadio degli uomini.

Mieneke, la madre di Ilona è olandese e fa l’infermiera; Michael, il padre, di radice irlandese, è dentista ed ex giocatore di rugby. È nata nel Vermont, ha studiato nel Connecticut, ha giocato a basket, hockey su prato, a softball. Quando si è stufata di colpire la palla con la mazza, ha trovato un buon consiglio paterno: “Perché non giochi a rugby?”. Aveva 17 anni e ha bruciato le tappe: tre titoli intercollegiate, l’ingresso nel giro della nazionale, una prima avventura olimpica a Tokyo 2021, chiusa con il sesto posto.

È un centro poderoso e dinamico: se la scheda non dice bugie, 1,78 per 90. I numeri possono esser svelati: è o no un membro molto attivo di Body Positivity che non fa differenza tra magri e grassi, alti e bassi, bianchi e neri, agili e lenti?

 

Torna su