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Ve li immaginate, Antonio Taiani, Matteo Salvini – o Giorgia Meloni – che si feriscono scavalcando i cancelli per non perdersi un minuto della partita del Milan o della Lazio? Difficile. Oddio, nel caso della premier, forse un un po’ meno.

Di Francois Bayrou, il leader del centro destra francese scelto da Emmanuel Macron come nuovo primo ministro nel pieno del marasma politico che attanaglia il paese, a prima vista magari penseremmo la stessa cosa. Anche se, a dire il vero, quelle orecchie un po’ ariose, quel volto da caratterista di ‘polar’ con Lino Ventura, e la complessione tutto sommato robusta, qualche sospetto, e qualche indizio, lo forniscono.

Infatti. È stata una cazzata adolescenziale», ha ammesso il Premier in una intervista a La République des Pyrénées, ricordando di quando quasi dodici anni fa – a 62 anni suonati- si spaccò una mano nel tentativo di entrare allo stadio Hameau dove era appena iniziata la partita di ProD2 fra Pau e Colomiers, alla quale era stato peraltro invitato dai dirigenti della squadra locale. «Quando ho visto che il cancello era chiuso, mi sono detto che l’avrei scavalcato. Non volevo perdermi l’inizio della partita. All’inizio ero appeso per le gambe, poi ho ceduto e mi sono aggrappato con la mano, alla fine sono rotolato giù. Ho urlato ma nessuno mi ha sentito. C’era tanto sangue, non è stato piacevole».

Allora, nell’ordine, non è facile comprendere se

1) Bayrou, nato a Bordères, nei Pirenei, e grande sostenitore della Section Paloise, sia da ammirare per il gesto da grande amante del rugby. Come sosteneva il comico francese Coluche, «tra i i politici, metà sono buoni a nulla e l’altra metà sono pronti a tutto». Evidentemente, Bayrou fa parte dei secondi

2) sia giusto stupirsi che per guidare forse la più grande crisi della Francia della quinta repubblica, con le destre estreme che premono in mischia, Macron abbia scelto proprio un rugbista spericolato per guidare il governo

3) ci sia da trarre qualche considerazione, positiva o meno, sul fatto che al momento della disavventura nessuno abbia sollevato le terga per andare a soccorrere un politico in difficoltà: uno vale uno? Il rugby vale più di tutti? In Italia sarebbe successo lo stesso?

4) Bayrou che considera i 62 anni compresi nel perimetro anagrafico in cui sono possibili ‘connerie d’adolescent’, sia un inguaribile romantico, un velleitario fuori tempo massimo, o un ruffiano in cerca di scuse. Fate voi.

Passaggio di consegne tra Michel Barnier (a sinistra) e François Bayrou a l’Hôtel de Matignon lo scorso 13 dicembre. (Service d’information du Gouvernement)

In ogni caso, Bayrou quella volta fu costretto a sottoporsi a un intervento di tre ore e mezza per ricostruire le falangi disarticolate della mano, come riporta l’Equipe, ma si considerò ricompensato dalla vittoria per 16-0 dl Pau. «Quel gesto lo feci per amore dello sport».

Bayrou non ha smesso di andare allo stadio, anche se d’ora in poi probabilmente avrà meno tempo per soddisfare una passione evidentemente genuina. A noi non resta che chiedersi se, da un politico così ‘adolescente’ – oggi Bayrou ha 73 anni – vorremmo essere governati, oppure no.

Nella foto del titolo, tifosi della Section Paloise allo Stade de Hameau

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