Non basta alle Zebre una prestazione orgogliosa per battere un Lione cinico nei momenti decisivi della partita.
Tre ingenuità costano alla formazione di Brunello una sconfitta che brucia per come è naturata negli ottanta minuti.
La prima, un istante prima del riposo, si materializza nella scelta di giocare una punizione sotto i pali che avrebbe regalato tre punti sicuri. In superiorità numerica (giallo a Gouzou) Licata in percussione non riesce a schiacciare e le squadre vanno al riposo con i francesi in vantaggio 7-5. Poteva essere un 8-7 che alla fine avrebbe cambiato forse l’esito del match.
L’episodio decisivo si concretizza invece a un quarto d’ora dalla fine, quando Fusco placca in modo pericoloso un avversario al termine di un’azione di attacco dei francesi che di fatto si era già conclusa senza effetto. Lunga analisi dell’arbitro alla moviola prima di decidere per la sentenza capitale.
In superiorità numerica i francesi marcano subito con Ioane alla bandierina, Meliande trasforma da posizione angolata per il vantaggio 14-12.
Tuttavia le Zebre, pur in 14, colpite, non affondano, reagiscono con una bella carica di Licata, guadagnano una punizione che Prisciantelli manda in touche, serie paziente di fasi che Nasove conclude di forza oltre la linea. Il numero 10 trasforma e i padroni di casa tornano davanti 19-14.
I francesi però adesso occupano stabilmente la metà campo della formazione di casa, che con l’uomo in meno faticano a riconquistare campo e posizioni.
Così, al 72’ dopo che Radrada ha gettato lo scompiglio nella difesa avversaria, la palla arriva a Saginadze che segna lontano dai pali, Meliande, impassibile, mette anche la trasformazione del 21-19.
Finale convulso con le Zebre che hanno la possibilità di lanciare l’ultima touche sulla linea dei dieci mettri nella metà campo del Lione. Ci vorrebbe pazienza per indurre i francesi al fallo e guadagnare almeno una punizione, ma il lancio è avventato e il pallone finisce nelle mani degli ospiti che ringraziano e si aggiudicano il match.
Nel primo tempo, che le Zebre avevano comandato per possesso e territorio, Lyon in vantaggio in occasione di una rara visita ai 22 avversari, con Gonzales bravo a trovare un buco improvviso a fianco del raggruppamento per segnare sotto i pali. La meta delle Zebre era arrivata, invece, con Di Bartolomeo, al termine di una spinta collettiva di almeno 20 metri a strapazzare come un vascello tra le onde la mischia avversaria. L’azione si ripeterà anche nella ripresa con meno fortuna, ma significativa efficacia.
“Si chiama qualità – dirà Brunello dopo la partita – le squadre forti hanno la capacità di approfittare di ogni occasione”.
Sempre nel primo tempo, una meta di Radrada era stata annullata dopo l’analisi del TMO: il trequarti figiano era emerso da un raggruppamento con partenza in fuori gioco.
Ottima la mischia della franchigia italiana, aggressiva la difesa. Spettacolari alcune incursioni di Gesi. “Sono contento della prestazione, deluso del risultato”, il commento di Brunello alla fine.
EPCR Challenge Cup – II giornata
Zebre Parma v Lyon 19-21 (primo tempo 5-7)
Zebre Parma: Fusco; Trulla, Morisi (71′ Gregory), Paea , Gesi; Prisciantelli (75′ Da Re), Garcia (69′ Dominguez); Licata, Stavile, Milano (46′ Nasove); Zambonin (55′ Bianchi), Krumov; Nocera (40′ Hasa), Di Bartolomeo (56′ Ribaldi), Fischetti (66′ Rizzoli).
all. Massimo Brunello
Lyon: Tchaptchet; Dumortier (55′ Mignot), Parisien (Cap.), Radradra, Rattez (46′. Ioane); Meliande, Gonzalez (54′ Cassang); Gouzou, Allen (49′ Saginadze), Blanc-Mappaz; Lavanini (65′ Geraci), William; Ainsley (49′ Aptsiauri), Matavesi (65’Charcosset), Rey (49′ Kaabeche)
all. Fabien Gengenbacher
arb: Ben Breakspear (WRU)
Marcatori: 20′ meta Gonzalez tr. Meliande; 25′ meta Di Bartolomeo; s.t. 46′ meta Prisciantelli tr. Prisciantelli; 65′ meta Ioane tr. Meliande; 69′ meta Nasove tr. Prisciantelli; 72′ meta Saginadze tr. Meliande.
Cartellini: 40′ pt. giallo a Gouzou; 63′ rosso a Fusco (
Calciatori: Meliande (3/3); Prisciantelli (2/3)