Dunque, si poteva fare!. La campagna lanciata da Allrugby la scorsa settimana ha avuto successo. All’Allianz Juve Stadium gli azzurri sono stati sostenuti per tutti gli ottanta minuti dal tifo dei quarantamila presenti sulle tribune, che non hanno avuto bisogno di alcun imbonitore per far sentire ai giocatori in campo la loro voce.
Come si usa nei contesti dove il pubblico è più preparato, lo speaker ha annunciato, anche con giusta enfasi, le formazioni, ha informato sui marcatori e aggiornato il punteggio via via che cambiava. Ha dato conto delle sostituzioni e al suo fianco c’è stata anche una voce che ha informato su alcune decisioni arbitrali. Bene, bravi, bis.
La cosa ha permesso agli spettatori di godersi la partita senza uscire frastornati da urla inutili, di tifare quando era il caso e di applaudire sportivamente, come in occasione dell’uscita dal campo di Sam Cane, all’ultima sua partita in nazionale.
Insomma, complice un bellissimo impianto, chi era allo stadio ha avuto la possibilità di far sentire a tutti decibel la propria passione senza bisogno di un “pazzariello” che sottolineasse, spesso a sproposito, quello che accadeva sul prato.
Siamo in tanti ad essere grati a chi permesso questa svolta civile, con l’auspicio che abbia segnato un punto di non ritorno a vecchie insopportabili cacofonie.