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Da un minor possesso (45%) e meno territorio (41%) rispetto alle due precedenti partite di questo autunno internazionale, l’Italia ricava la prestazione più convincente di queste Autumn Nations Series, concedendo agli All Blacks uno scarto di soli 18 punti, un bel passo in avanti rispetto ai 79 di un anno fa a Lione.

Match che davanti ai quarantamila dello Juve (Allianz) Stadium (3 milioni di incasso), gli Azzurri hanno affrontato con ben altro piglio rispetto a quello dei Mondiali.

Hanno costretto gli All Blacks a un’infinità di errori (18 con la palla in mano, rispetto ai 17 della formazione di Quesada), a 11 falli (contro 13), con due cartellini gialli, e a concedere 13 turnover.

Il commento di Gonzalo Quesada dopo la partita

Alla fine la squadra di Scott Roberston ha prevalso perché ha saputo cogliere le occasioni: ha segnato la prima meta del match, con Roigard, in inferiorità numerica, approfittando di un momento di confusione, non ha concesso punti quando, nella ripresa, è rimasta di nuovo in 14 per il cartellino giallo a Lienert-Brown, ha approfittato immediatamente  dell’uomo in più quando ad essere punito per 10’ è stato Ferrari, e ha messo segno la quarta e ultima marcatura del match grazie a un cadeau confezionato da una giocata avventata di Capuozzo e Menocello sulla propria linea di meta.

L’Italia ha sofferto in mischia, con Ferrari punito dopo una serie di cedimenti della prima linea, ha perso tre touche ma altrettante ne ha soffiate a una squadra che contro l’Irlanda ne aveva persa una sola, le è mancata, come nelle precedenti partite, un po’ di concretezza in attacco, ma stavolta di fronte c’erano gli All Blacks, pertanto una certa difficoltà era giustificata.

L’aspetto psicologico stavolta è stato fondamentale, contro una squadra che ha schierato la sua miglior formazione: Quesada aveva parlato molto della preparazione mentale al match. “Sapevamo di non poter spegnere l’interruttore un solo istante – ha detto Nacho Brex, capitano in assenza di Lamaro -, perché avevamo visto un anno fa le conseguenze di ogni minimo calo di concentrazione”.

Nacho Brex spiega come gli azzurri avevano preparato il match.

L’Italia non è riuscita a rallentare il gioco degli All Blacks: il 70% dei palloni conquistati in ruck dai neozelandesi è uscito dai raggruppamenti in meno di 3”. Tuttavia con 810 metri corsi con la palla in mano (contro i 355 dell’Italia), la Nuova Zelanda si è arenata a lungo sulla difesa degli azzurri: la terza meta è arrivata solo a 10’ dalla fine e la quarta praticamente allo scadere. “Hanno meritato di vincere, ma forse 29 punti non rispecchiano fino in fondo quello che abbiamo visto in campo” – ha detto Quesada dopo la partita.

ITALIA v NUOVA ZELANDA 11-29 (p.t. 6-17)

Italia: 15 Ange Capuozzo (66’ Riccioni), 14 Jacopo Trulla (71’ Zanon), 13 Juan Ignacio Brex (C), 12 Tommaso Menoncello, 11 Monty Ioane, 10 Paolo Garbisi (77’ Marin), 9 Martin Page-Relo (54’ A. Garbisi), 8 Ross Vintcent, 7 Manuel Zuliani (68’ Izekor), 6 Sebastian Negri, 5 Dino Lamb (65’ Ruzza; 74’ Lamb), 4 Federico Ruzza (51’ N. Cannone), 3 Marco Riccioni (43’ Ferrari), 2 Gianmarco Lucchesi (51’ Nicotera), 1 Danilo Fischetti (61’ Spagnolo). Head coach: Gonzalo Quesada

Nuova Zelanda: 15 Will Jordan, 14 Mark Tele’a, 13 Rieko Ioane, 12 Anton Lienert-Brown (61’ Havili), 11 Caleb Clarke 61’ McKenzie), 10 Beauden Barrett, 9 Cam Roigard (57’ Perenara), 8 Ardie Savea, 7 Sam Cane (C – 66’ Lakai), 6 Wallace Sititi, 5 Patrick Tuipulotu (51’ Vaa’i), 4 Scott Barrett (C), 3 Tyrel Lomax (54’ Newell), 2 Codie Taylor (50’ Aumua), 1 Ethan de Groot (51’ Tu’ungafasi), Head Coach: Scott Robertson

Arbitro: Pierre Brousset (FFR)

Marcatori: 11’ cp Garbisi; 14’ cp B. Barrett; 16’ cp Garbisi; 23’ meta Roigard, tr B. Barrett; 38’ meta Jordan, tr B. Barrett . ST 69’ meta Tele’a, tr B. Barrett; 75’ meta Menoncello; 78’ meta B. Barrett.

Cartellini: 19’ giallo a S. Barrett, 50’ giallo a Lienert-Brown; 66’ giallo a Ferrari
Calciatori: Garbisi (ITA) 2/3; B. Barrett (NZL) 4/5

Nella foto del titolo un momento del match (Foto Federugby)

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