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WXV 2

Galles-Giappone 19-10 (19-0)

Quando gioca il Giappone l’interrogativo è sempre quanto conterà la differenza di prestanza fisica nell’evoluzione dell’incontro. In questo caso, almeno nel primo tempo, i problemi si notano nel gioco al largo piuttosto che nelle fasi statiche. Le nipponiche sono certamente sotto pressione in mischia e cedono un paio di touche di troppo, ma nella sostanza reggono contro il massiccio pacchetto gallese. Non riescono però a sfruttare il discreto possesso (46%) vista la scarsa efficacia delle trequarti. Queste muovono la palla lungo la linea ma senza grande avanzamento, grazie alla pressione della fisica difesa gallese. La pressione sta anche dietro alla meta che sblocca il risultato al 10’: dopo una mischia vinta dal Giappone in arretramento nei propri 22 l’ala Metcalf stoppa il tentativo di liberazione e schiaccia vicino alla bandierina. 5-0, che diventa 12-0 pochi minuti dopo: ancora Metcalf e Joyce combinano ricuperando un calcio a seguire, trovando il supporto delle terze linee che liberano Bevan per la seconda meta. Ce ne sarebbe anche una terza al 28’, originata da un’altra ingenuità giapponese che si fa stoppare un calcetto a scavalcare sui 22 gallesi, permettendo al Galles di risalire il campo. La segnatura viene però correttamente annullata per pulizia irregolare, segnalata dal TMO.

La statunitense Cheta Emba attacca sotto la pressione delle irlandesi Stacey Flood  (numero 15) e Amee Leigh Murphy Crowe nel match disputato Vancouver (Photo Rich Lam – World Rugby/World Rugby via Getty Images)

Il secondo tempo inizia come il primo, con il Giappone in attacco, con la differenza però che il pasticcio giapponese arriva subito: l’ultimo di una serie di passaggi stretti a pochi metri dalla linea gallese finisce nelle mani della velocissima Jasmine Joyce, che non si fa pregare e vola in mezzo ai pali. 19-0 al 44’, e partita che pare chiusa. Il Giappone comunque si batte, dopo alcuni calci a seguire fuori misura, un calcetto a scavalcare di Otsuka mette in difficoltà le gallesi, palla ricuperata in ruck e meta dell’ala Matsumura sulla bandierina. 19-5 al 62’. Il Giappone insiste, ma senza grande costrutto. Al 74’ però il centro Bluck riceve un giallo per placcaggio alla testa, il Giappone passa con Otsuka al 77’. La quale manca però la non impossibile trasformazione che metterebbe il Giappone a distanza di una meta. A tempo scaduto ci sarebbe un’ultima occasione per il Giappone di acquisire un bonus point difensivo, ma il lancio è troppo lungo. Finisce così l’ennesimo match in cui le Sakura sono la principale causa delle loro sfortune, ma questo non cancella la giustificata soddisfazione dell’head coach Leslie McKenzie per i progressi compiuti dalla squadra rispetto a WXV 2023. In chiusura dell’incontro rimane tempo per la pantomima della “qualificazione a RWC” del Galles, con tanto di foto dietro allo striscione “Qualified”. Era noto da mesi nei fatti, ma perché perdere un’occasione per una bella foto giubilante?

WXV 1

Irlanda-USA 26-14 (7-14)

L’Irlanda batte gli Stati Uniti in rimonta e in maniera alquanto rocambolesca. Con questa sconfitta le nordamericane si ritrovano ad avere esattamente lo stesso punteggio dell’Italia nel ranking (74,20). Vedremo nel pomeriggio se le azzurre saranno in grado di cogliere l’occasione di prendersi l’ottavo posto – basterà anche una vittoria col minimo scarto sul Sudafrica. Va detto però che per almeno un’ora le prospettive di una vittoria irlandese sono apparse assai ridotte. L’avvio del match vede le irlandesi stazionare per 15’ nei 22 statunitensi (55 placcaggi contro 8 statunitensi all’undicesimo) senza peraltro portare via nessun punto. Gli USA invece marcano al primo ingresso nella zona rossa avversaria con il pilone Rogers. L’Irlanda pareggia con un calcio di punizione giocato veloce dalla terza linea King, ma non è aiutata da una rimessa laterale spesso imprecisa e da linee di corsa piatte e poco efficaci.

Nel Metcalfe segna la prima meta del Galles nel match disputato all’Athlone Sports Stadium di Cape Town (Photo Johan Rynners – World Rugby/World Rugby via Getty Images)

Tutto il contrario degli Stati Uniti che giocano con ordine e con ottime penetrazioni al centro del campo. Proprio da un break ben portato dal centro Kelter nasce la seconda meta di Rogers che chiude la prima frazione sul 14-7 per le statunitensi. La ripresa segue il medesimo canovaccio sino all’ultimo quarto, con l’Irlanda che non dà nessun segno di poter rientrare in partita. La svolta al 63’, quando un intercetto da fuori gioco della terza linea statunitense Brody procura alla stessa un cartellino giallo, causando inoltre la meta tecnica che riporta le irlandesi in parità. A quel punto gli USA si sfaldano completamente, sommando errori gestuali ad un’accentuata fallosità: rimangono in 13 per un altro cartellino da in-avanti volontario al 71’, subendo poco dopo la meta del sorpasso da drive; e ci rimangono sino al termine visto il terzo cartellino rimediato al 75’ per un contatto alla testa (valutato piuttosto severamente per la verità), nel contesto dell’azione con cui l’Irlanda segna la quarta meta con Murphy Crowe.

WXV 3

Samoa-Madagascar 46-15 (22-12)

Nel primo incontro del gruppo 3 Samoa si assicura la qualificazione a RWC 2025 superando agevolmente il Madagascar nonostante i quattro cartellini gialli ricevuti dalle sue atlete. Le africane non sono in grado di approfittare dei lunghi periodi di superiorità numerica, ma chiudono comunque con due mete a fronte delle sette marcate dalle samoane. Si tratta ora di vedere chi tra la stessa Samoa e la Spagna (impegnata contro Figi) si assicurerà il torneo. La Spagna dovrebbe vincere con qualche margine, ma le sorprese in questo torneo non sono certo mancate.

Nella foto del titolo, Samoa celebra la qualificazione alla Coppa del Mondo 2025 (Photo Christopher Pike – World Rugby/World Rugby via Getty Images)

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