Si ferma a 30 secondi dalla fine di una partita spigolosa come solo i sudafricani sanno inventare l’ambizione del Benetton Treviso di infilare la terza vittoria di fila in Urc e di arrampicarsi con prepotenza in zona playoff. I Bulls inseguono per tutto l’incontro, sempre indietro nel punteggio e nella sensazione di avere il dominio delle operazioni, fino all’ultimo istante, al calcio di punizione (gioco a terra di Bernasconi) sulla metà campo che il piede di Kriel trasforma in una touche a 5 metri, al drive inarrestabile che addirittura accelera in corso d’opera travolgendo tutto e tutti, compreso l’ultimo sussulto di Monigo
Vincono i Bulls (17-15) segnando 2 mete e incassandone zero, dall’altra parte il vantaggio è edificato esclusivamente sul percorso netto dalla piazzola di Albornoz (4/4) e Rhyno Smith (1/1 da oltre 50 metri) e difeso con rigore da placcaggi ruvidi, sempre in avanzamento, mai in affanno. Ma queste sono le partite adorate dai sudafricani, ritmo lento, gioco spezzettato, scontro fisico e sfida di muscoli, errori e svarioni, che alla fine riescono sempre a trovare il modo di trasformare in quell’ultimo assalto di forza che è sinonimo di successo.
Nacho Brex, qui con la palla in mano tra Keagan Johannes (numero 10) e David Kriel (foto Delfrate). Lui e Tommaso Menoncello, in mezzo al campo, hanno costituito una barriera quasi invalicabile.
Dopo 3′ Treviso è avanti (6-0) che neanche c’è il tempo di capire cosa stia succedendo: calcio d’inizio, ricezione superficiale, pallone che rotola sul prato e Ludwig che in netto fuorigioco lo raccoglie con la sufficienza di un principiante. Albornoz centra i pali, i Bulls inseguono da subito. Si riprende, a metà campo in un punto di incontro Grobbelar spazza via Lamaro senza palla, ostruzione, bombarda dalla piazzola di Rhyno Smith e i Bulls che partono di rincorsa in un amen.
Inizia la lunga litania dello scontro fisico senza domani, i sudafricani sono imprecisi in touche e più solidi in mischia chiusa, i Leoni della Marca disciplinati in difesa e meno fallosi del solito. Non si trovano varchi neppure a inventarli, l’unico modo di muovere il risultato è sfruttare l’indisciplina altrui: Johannes punisce un crollo di Spagnolo in mischia chiusa (6-3), Albornoz premia un tenuto forzato in ruck con un altro centro dalla piazzola (9-3). Si va al riposo con Treviso che sembra in grado di controllare la partita, i Brexoncellos sono una saracinesca in difesa e il miglior giocatore dell’ultimo Sei Nazioni alla fine si prende anche il titolo di uomo del match per la sua capacità di trasformare in metri i pochi palloni che ha il piacere di poter giocare.
Si riprende dopo il riposo e i Cannone brothers si dannano l’anima a tirare sportellate, Lorenzo forza un altro tenuto su una perfetta pressione su calcio al cielo di Rhyno Smith e Albornoz allunga oltre il break (12-3) il vantaggio dei suoi. A questo punto i Bulls si ricordano da dove vengono, cominciano a macinare gioco ruvido, sono pragmatici oltre lo spettacolo. Touche in attacco, 3 punti di incontro nei 5 metri e ultima sgroppata di Ludwig che si fa perdonare l’errore iniziale e schiaccia in meta. I Bulls sono a tiro (12-10), ma Albornoz li respinge ancora una volta, l’ultima, trasformando in punti uno splendido sacrificio in ruck di Menoncello.
All’ultimo minuto il patatrac: touche, maul, drive irresistibile, meta di Van der Merwe, trasformazione di Kriel, sorpasso sul filo di lana e beffa confezionata. Finisce nei rimpianti dei colori uniti, ma questi sudafricani su un campo da rugby ne sanno una più del diavolo.
Benetton vs Bulls 15-17 (primo tempo 9-3)
Benetton Rugby:
15 Rhyno Smith, 14 Paolo Odogwu, 13 Tommaso Menoncello, 12 Ignacio Brex, 11 Matt Gallagher, 10 Tomas Albornoz (73′ Jacob Umaga), 9 Alessandro Garbisi (47′ Andy Uren), 8 Lorenzo Cannone, 7 Michele Lamaro (C) (61′ Manuel Zuliani), 6 Alessandro Izekor (56′ Sebastian Negri), 5 Federico Ruzza (47′ Eli Snyman), 4 Niccolò Cannone, 3 Simone Ferrari (68′ Enzo Avaca), 2 Siua Maile (47′ Bautista Bernasconi), 1 Mirco Spagnolo (47′ Thomas Gallo). Head coach: Marco Bortolami.
Vodacom Bulls:
15 Devon Williams, 14 Aphiwe Dyantyi (47′ Harold Vorster), 13 Canan Moodie, 12 David Kriel, 11 Kurt-Lee Arendse, 10 Keagan Johannes (66′ Chris Smith), 9 Embrose Papier (73′ Zak Burger), 8 Elrigh Louw (C) (14′ Cameron Hanekom, 24′ Elrigh Louw), 7 Reinhardt Ludwig, 6 Marcell Coetzee, 5 Jf Van Heerden (40′ Ruan Vermaak), 4 Cobus Wiese 3 Wilco Louw (47′ Francois Klopper), 2 Johan Grobbelaar (47′ Akker Van der Merwe), 1 Alulutho Tshakweni (47′ Dylan Smith). Head Coach: Jake White.
Arbitro: Eoghan Cross (IRFU).
Marcatori 1′ cp Albornoz, 3′ cp R. Smith, 22′ cp Johannes, 34′ cp Albornoz; secondo tempo: 61′ cp Albornoz, 68′ meta Vermaak tr. Kriel, 72′ cp Albornoz, 77′ meta Van Der Merwe tr. Kriel.
Man of the match: Tommaso Menoncello (BEN).
Nella foto del titolo, Alessandro Izekor prova a sfondare tra Wilco Louw (a destra) e Ruan Vermaak (foto Delfrate)