Twickenham per noi rimarrà Twickenham. È bene chiarirlo perché ha già fatto il suo debutto il nuovo logo, un profilo dello stadio, e soprattutto il nuovo nome, Allianz. Dopo Monaco di Baviera, si sono… assicurati un altro luogo storico. In questo caso più che storico, perché Twickenham è una Shangri-la che esiste, è una Timbuctù che si può raggiungere in treno, in metro, in bus, a piedi da Richmond, in auto ma i parcheggi, giustamente, sono carissimi.
La prima volta provoca una sensazione strana: sul marciapiede della stazioncina, che la sera prede le sembianze di una bolgia dantesca, si alza il cartello con il nome della località, Twickenham. E così qualcuno ha pensato, dopo essersi fornito di adatti cacciaviti e aver atteso il favore della notte, di sbullonare e portarsi via quel cartello in metallo. Il migliore scalpo possibile per dimostrare di esserci andati, meglio di tutto quello che può essere acquistato, a prezzo tra il salato e il piccante, al negozio che sta sotto la tribuna principale. Per entrare nel negozio, e farsi spennare, è necessario percorrere un “maze”, un labirinto in tubi d’acciaio, proprio come alla Torre di Londra. Maze e negozio sono sempre pieni.
Chi va a Twickenham da suiveur del rugby è emozionato, chi va a Twickenham senza sapere niente di rugby ne esce rifornito di emozioni profonde. Capisce cos’è il rugby e soprattutto cos’è l’Inghilterra, perlomeno, una certa Inghilterra.
Un giorno perfetto per questa esperienza cade sabato: senza ricamare troppo, senza ricorrere a effettacci o effettini o alle solite vecchie storie, Inghilterra-Nuova Zelanda è tutto quello che potete chiedere al rugby, alla storia, a un ambiente che diventa cassa armonica, a un tempio che non ha bisogno di altari né di dogmi.
“Sono andato a Twickenham”. “E’ la decima volta che vado a Twickenham”. “Andando a Twickenham ho mangiato uno dei dolci che vendono nei giardini delle casette lungo la strada”, “Come vai a Twickenham? Io con l treno”. “No, io preferisco la metro sino a Richmond e poi il bus che parte dietro l’angolo che è pure gratuito”.
Evitare, per favore, di sostituire Twickenham con Allianz. Per noi vecchi non sarebbe un sacrilegio, solo l’ennesima delusione che ci rende sempre più come una foglia al vento.