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Condivisione, confronto, comunicazione, divertimento.

È l’elenco delle parole più citate nel corso della presentazione del campionato di Serie A Élite 2024/2025, organizzata alla Guizza di Padova.

Sul banco dei relatori il nuovo presidente federale Andrea Duodo, quello della Lega Rugby, Giulio Arletti, il direttore dell’alto livello, Daniele Pacini, e il vicedirettore di Rai Sport, Riccardo Pescante. In prima fila, l’allenatore della nazionale, Gonzalo Quesada.

L’anno scorso, sul medesimo evento, pesavano le 62 squalifiche comminate nei giorni precedenti l’inizio di campionato ai giocatori di Petrarca e Rovigo, fotografia estrema di un rapporto tra Fir e club deteriorato da mesi. La notizia della maxi rissa fece il giro dei telegiornali di mezzo mondo.

Stavolta il vicedirettore di Rai Sport ha ribadito che lo spazio nella televisione pubblica (per ora una partita alla settimana su Rai 2) il campionato lo conquisterà se farà divertire gli spettatori.

Da sinistra, Riccardo Pescante, Giulio Arletti, Andrea Cimbrico, Andrea Duodo, Daniele Pacini (foto Fabrizio Zupo)

Basta polemiche, dichiarazione sopra le righe: alle Guizza solo buoni propositi e sorrisi. Insomma dopo anni di difficoltà, tutt’altro che superate sul piano logistico e pratico, il campionato torna ad essere centrale nel rugby italiano: “non solo come vivaio – ha detto Arletti -, ma per portare sul territorio, ogni settimana, entusiasmo e vivacità”. Quell’entusiasmo che due giocatori provenienti dalla Serie A Élite, Samuele Locatelli e Giulio Bertaccini, permit player rispettivamente di Viadana e Valorugby Emilia, hanno portato alle Zebre, come ha sottolineato anche Quesada che, a domanda precisa, ha detto che nel Campionato di Élite c’è più di un giocatore che può stare al livello delle franchigie.

Insomma la presentazione del campionato 2024/2025 è stata il giorno della riconciliazione, come ha detto Andrea Duodo che ha annunciato l’imminente riconoscimento, da parte del consiglio federale, della Lega Rugby. Alla quale verrà assegnato un ruolo ufficiale di confronto e di concertazione, termine opposto al decisionismo autoritario dell’ultima amministrazione.  Si volta pagina.

L’altra notizia è che dopo il travaglio degli ultimi mesi verrà confermato anche per la prossima stagione, su ogni campo di Élite, il TMO. “Alzerà la qualità della competizione, la copertura video servirà ai tecnici per analizzare le partite e agli arbitri per crescere”, ha spiegato Duodo. Gonzalo Quesada, sornione in prima fila, ha ammesso di aver gradito della presentazione ogni parola: “perché i club sono il cuore del movimento”, ha detto con ovvia cultura argentina. A mettere tutti nella realtà dei fatti ha pensato di direttore dell’alto livello Daniele Pacini: “affrontiamo sfide enormi: la denatalità e la crisi economica. Ma dobbiamo anche sapere che di tutta l’attività formativa intrapresa a livello giovanile dalla federazione, alle franchigie e al rugby internazionale arriva solo il 5%. Il resto viene redistribuito sull’intero movimento. Lavoriamo insieme per affrontare le sfide del campo”. “Il rugby è dei club, siamo i vostri referenti”, ha chiosato Duodo. Gli ha fatto eco Arletti con lo slogan della nuova stagione: “Divertiamo e divertiamoci”.

Nella foto del titolo, i capitani delle dieci squadre posano con al centro il presidente Andrea Duodo; da sinistra Corrado Roura (Vicenza), Lorenzo Maria Bruno (Lyons), Gregorio Del Prete (Colorno),  Matteo Dell’Acqua (Valorugby), Tommaso Jannelli (Viadana), Andrea Trotta (Petrarca), Matteo Ferro (Rovigo), Roberto Dal Zilio (Mogliano), Carlo Canna (FFOO),  Gabriele Baffigi (Lazio)

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