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Ringraziamo la Federugby per aver provveduto in modo così puntale e preciso a farci pervenire, a una settimana dalle elezioni, il “Bilancio di Mandato, 2021-2024”, realizzato con dovizia di mezzi e di immagini a cura dell’Area Comunicazione Fir e da Irida Produzioni.

“Care Società̀, amiche e amici rugbisti… esordisce con tono accattivante il presidente federale, suscitando l’immediato sospetto che nelle pagine a seguire ci sia qualcosa che non va: “Timeo Danaos et dona ferentes…”.

Ma qui non ci sono doni, bensì propaganda elettorale.

E infatti c’è la foto con la premier Giorgia Meloni (“La presenza della  premier allo Stadio è uno dei tanti tasselli che, nel corso del mandato, hanno costituito un più̀ articolato puzzle orientato a rafforzare e rilanciare i rapporti con le istituzioni”… sic!), ma non il bilancio preventivo 2024, già in rosso ad agosto per svariati milioni, né sia stato diffuso un altrettanto articolato rendiconto degli investimenti effettuati con i circa 45 milioni, al netto delle tasse, incassati dalla vendita al fondo CVC dei diritti commerciali dello United Rugby Championship e del Sei Nazioni.

Ci sono le vittorie ma non le quattro-sconfitte-quattro con la Georgia, una a livello seniores, tre con la U20 ai Mondiali.

E nei numeri distribuiti a profusione nessuna citazione dei 96 punti subiti contro al Nuova Zelanda a Lione (e sessanta contro la Francia…).

E ancora, come mai un rendiconto tanto accurato non dice che le società che nel 2021 avevano diritto al voto erano 531, mentre a Bologna saranno solo 419? Qualcosa non torna.

E perché non si parla delle diponibilità liquide, che in questo triennio sono passate dai 7 milioni e mezzo del bilancio consuntivo 2020, ai 750 mila euro dichiarati alla fine del 2023?

Il responsabile del prossimo mandato come potrà con tranquillità far fronte a esigibilità immediate vantate da parte di creditori vari?

Sarebbe bello avere queste risposte prima dell’assemblea di Bologna. Non serve la carta patinata, basterebbero serietà e trasparenza. Grazie.

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