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A distanza di 24 ore dall’assemblea federale che ha eletto presidente Duodo, la Fir ha pubblicato il 16 settembre, il bilancio preventivo 2024.

E così, a urne chiuse, quando il “bilancio di mandato” era diventato, ormai, “bilancio di mandato via”, abbiamo saputo che anche per quest’anno il disavanzo sarà come minimo di 8 milioni (7,8 nella previsione, ma siamo già oltre).

Il che vuol dire che i 14 milioni di patrimonio netto ancora oggi sventolati dalla vecchia amministrazione, nel 2025, se va bene, si saranno ridotti a 5, con disponibilità liquide scese ulteriormente da 750 mila euro a poco più di centomila (erano 7,5 milioni alla fine del 2020).

Significa che centomila euro è tutto quello di cui il prossimo consiglio dispone in cassa per far fronte a esigibilità immediate vantate da parte di creditori vari.

Se il ritardo nella pubblicazione dei conti era finalizzato a influenzare il voto, possiamo dire che a chi aveva concepito questo escamotage è andata molto male.

Ora si volta pagina. Ma la salita con pochissima benzina a disposizione resta molto, molto dura.

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