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Vince il Sudafrica con un sorpasso rabbioso nei minuti finali. A fare la differenza, la “bomb squad” degli Springboks, con Kwagga Smith protagonista assoluto della reazione dei padroni di casa quando, nel secondo tempo, Rassie Erasmus lo ha mandato in campo al posto di Rua Nortje.

All Blacks in vantaggio di un punto al riposo, dopo la meta in apertura di Codie Taylor, la sua ventunesima con la maglia della Nuova Zelanda e quella di Carke alla mezzora.

Match di intensità all’altezza senza pari, con partenza furiosa dei neozelandesi, che obbligano gli Springboks a difendere in apnea, costruiscono fase su fase e liberano due volte Blackadder all’ala. Il flanker dei Crusaders viene placcato due volte quando ormai sembra lanciato in meta. ma nella seconda occasione l’arbitro individua un fuorigioco dell’estremo Fassi, che viene sanzionato con il cartellino giallo. Punizione, touche ravvicinata e meta di Tayolr, cui, nonostante i padroni di casa siano ancora in inferiorità numerica, replica l’altro tallonatore Bongi Mbonambi, dopo che la mischia sudafricana si era guadagnata un calcio di punizione per il crollo delle prime linee.

Al 32’, Kriel sbaglia l’uscita in difesa e regala alla linea d’attacco degli Springboks una superiorità che Kolbe cerca di contrastare con un intercetto che non va a buon fine: Clarke va in meta senza nemmeno dover accelerare.

Prima dell’intervallo Mgomezulo accorcia con un calcio di punizione da oltre sessanta metri, ma al rientro delle squadre in campo, Jordie Barrett approfitta di un malinteso tra De Allende e Kolisi, intercetta il passaggio far i due e vola a segnare a fianco dei pali.

La quarta meta della Nuova Zelanda, arriva al 52’: Clarke stavolta mette il turbo alla fine di una giocata lineare dei suoi, praticamente in prima fase da touche. Una marcatura che permette agli All Blacks di entrare con dieci punti di vantaggio nell’ultimo quarto del match (17-27).

Grant Williams in tuffo segna la meta decisiva (Foto surugby.co.za)

La svolta avviene a poco più di dieci minuti dalla fine, quando l’arbitro Luke Pearce punisce con il cartellino giallo il pilone neozelandese Tu’ungafasi, ultimo a commettere una serie di falli in difesa.

Con l’uomo in più gli Springboks calciano la punizione in touche e, fase dopo fase, sfondano proprio con Kwagga Smith.

Nuova Zelanda alle corde incapace di liberarsi della soffocante pressione sudafricana che procura ai padroni di casa un’altra punizione, altra touche ravvicinata, stavolta a sgusciare in meta è il mediano di mischia Gran Williams: 31-27.

Brivido finale al 77’ quando Sacha Feinberg-Mngomezulu sbaglia il calcio di punizione che avrebbe messo i suoi al riparo dal rischio di perdere la partita.

Ma i Tuttineri non hanno più benzina e negli tre minuti i campioni del mondo controllano la partita e si aggiudicano meritatamente il match.

Sudafrica più forte fisicamente, meglio organizzato e capace di immettere nel match giocatori decisivi quando si avvale della panchina.

Nella foto di apertura un pallone conquistato in touche dal Sudafrica, si giocava davanti a 60mila spettatori (Foto sarugby.co.za)

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