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Perdere 33-7 in casa nella prima giornata del Championship 2024 non è un buon viatico per Joe Schmidt, allenatore dell’Australia. Ma perdere come hanno perso gli Wallabies è anche peggio. Vai a vedere le statistiche e pensi che chi le ha compilate abbia invertito le squadre, eppure sono giuste, il possesso palla è stato 48 per gli australiani e 52 per il Sudafrica, gli Wallabies hanno giocato nei 22 sudafricani più dei loro avversari (20,4% del possesso contro il 3,1%). Quindi? Quello che i numeri non dicono è la qualità dei palloni che giochi, che cosa stai facendo quando li hai. E qui il Sudafrica è stato devastante. Mai per tutto l’incontro l’Australia ha avuto in mano il controllo del gioco, nemmeno quando due gialli consecutivi hanno lasciato il Sudafrica in 13 contro 15. Con un pack australiano che retrocedeva, le touche non perfette e, soprattutto, i tre quarti bloccati nell’avanzamento dalla difesa sudafricana e perdenti nella scelta al piede, alla fine sorprende che gli Springboks abbiano segnato solo 5 mete (Kolisi, Arendse, due, Du Toit, Smith) contro l’unica degli australiani a giochi fatti (Paisami). In effetti nel primo tempo (chiuso 21-0 per gli Springboks) ci poteva stare un’altra segnatura  su buco centrale di Feinberg-Mngomezulu. Ma le Roux ha tenuto il pallone nel più semplice dei tre-contro-uno non servendo Kolbe che lo seguiva sulla destra.

L’Australia si sta rinnovando, due i giocatori lanciati da Schmidt, Carlo Tizzano, flanker, e Luke Reimer, seconda linea, ma se manca la fonte del gioco, se il pallone non arriva ai tre-quarti con un minimo di avanzamento, è impossibile pensare di impostare qualcosa. E’ vero che i campioni del mondo e primi nel ranking sono impossibili da affrontare per potenza fisica e aggressività, che hanno meccanismi così collaudati che Rassie Erasmus si può anche permettere di scherzare con l’avversario mischiando all’improvviso le carte in tavola come è avvenuto alla prima mischia in attacco con l’introduzione affidata a Cheslin Kolbe che poi prova ad attaccare come primo portatore. O mettere due blocchi di salto in touche e passare la palla dal secondo al primo e far partire il drive da lì. E può anche permettersi di mettere un 10 quasi esordiente (prima volta da titolare per Sacha Feinberg-Mngomezulu) che vince la battaglia al piede e mostra doti di attaccante puro con un’accelerazione da fermo davvero impressionante.

Sabato prossimo il bis, una settimana piena di dubbi attende Schmidt, per gli Springboks già in testa alla classifica grazie al punto di bonus offensivo (che l’Argentina non ha fatto nonostante i 38 punti inflitti agli All Blacks), invece la possibilità di continuare a sperimentare, ma sempre con un credo assoluto: scontro fisico e conquista al primo posto. Curiosità a margine, Carlo Tizzano è, come svela il suo nome, italo-australiano, ma non ha mai pensato di giocare per gli azzurri, mentre ci aveva pensato, si sa, Tom Lynagh, fratello di Louis ala dell’Italia, che ieri è entrato nel finale per il suo secondo cap australiano.

Australia 7 (Meta Paisami; Lyngh trasf) Sud Africa 33 (Arendse 2, Kolisi, Du Toit, Smith, Feinberg-Mngomezulu 4 trasf)
Australia: 1. Isaac Kailea, 2. Matt Faessler, 3. Allan Alaalatoa (c), 4. Nick Frost, 5. Lukhan Salakaia-Loto, 6. Rob Valetini, 7. Carlo Tizzano*, 8. Harry Wilson, 9. Jake Gordon, 10. Noah Lolesio, 11. Filipo Daugunu, 12. Hunter Paisami, 13. Len Ikitau, 14. Andrew Kellaway, 15. Tom Wright. 
Sostituzioni: 16. Josh Nasser, 17. James Slipper, 18. Zane Nonggorr, 19 . Jeremy Williams, 20. Luke Reimer*, 21. Tate McDermott, 22. Tom Lynagh, 23. Dylan Pietsch.
Sud Africa: 15. Willie le Roux, 14. Cheslin Kolbe, 13. Jesse Kriel, 12. Damian de Allende, 11. Kurt-Lee Arendse, 10. Sacha Feinberg-Mngomezulu, 9. Cobus Reinach, 8. Elrigh Louw, 7 Ben-Jason Dixon, 6. Siya Kolisi, 5. Pieter-Steph du Toit, 4. Eben Etzebeth, 3. Frans Malherbe, 2. Bongi Mbonambi, 1. Ox Nche.  
Sostituzioni: 16. Malcolm Marx, 17. Gerhard Steenekamp, 18. Vincent Koch, 19. Salmaan Moerat, 20. Marco van Staden, 21. Kwagga Smith, 22. Grant Williams, 23. Handré Pollard.

* esordienti

Nella foto di apertura la prima meta dell’incontro segnata da Kolisi su driver da touche (Foto sarugby.co.za)

 

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