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Tutto è bene quel che finisce bene. Ammesso che battere 28-15 una Spagna che fino a sette minuti dalla fine, e nonostante 20’ di inferiorità, aveva tenuto i giovani Azzurri a distanza di tiro (19-15 per l’Italia fino all’ora di gioco e entro il break, 22-15, al 73’…) si possa definire “bene”.

Tuttavia, anche da un risultato di gran lunga inferiore alle aspettative, si possono ricavare alcuni elementi positivi: il più importante è che battendo gli spagnoli, l’Italia ha evitato il rischio di dover affrontare l’ultima partita, quella di venerdì prossimo, con lo spettro della retrocessione. E il nono posto è ancora alla portata, anche se bisognerà affrontare di nuovo la Georgia che ha battuto le Fiji 40-36.

La statistica che fotografa il match è quella del peso dei due pack: quello azzurro pesava quasi cinquanta chili più di quello iberico, ovvero circa sei chili in più per ciascuno degli otto componenti della mischia.

Su questa superiorità fisica l’Italia ha costruito la sua vittoria, conquistando una meta tecnica all’inizio della ripresa, dopo che il pilone French era stato punito con un cartellino giallo per ripetuti crolli. Ma soprattutto, grazie alla mischia chiusa gli Azzurri hanno goduto di un possesso, 72% alla fine del primo tempo, e di una superiorità territoriale (80% nei primi 40’) che ha costretto gli spagnoli ha concludere il match con oltre 250 placcaggi. E se tutto ciò, colpevolmente, non si è trasformato in punti e in mete, almeno ha avuto il merito di prosciugare le fonti di gioco degli spagnoli che, palla in mano, hanno dimostrato di essere molto, molto pericolosi, con due bellissime mete, la prima con Alberto Carmona, innescato da uno spettacolare off load all’interno di Julien Burguillos. La seconda con il pilone Hugo Gonzales, a concludere una lunga serie di fasi d’attacco portata per tutta la larghezza del campo, intorno al 50’.

Federrico Zanandrea porta avanti il pallone (Foto Nic Bothma/World Rugby)

Primo tempo concluso con l’Italia in vantaggio 12-5, meta di Giacomo Milano dopo lunga serie di pick and go sotto i pali avversari, meta annullata a Lorenzo Casilio per una segnalazione apparsa decisamente eccessiva da parte del TMO (palla scivolata al momento di schiacciarla a terra? Mah…), meta di Scalabrin, da meta a 5 metri, proprio un istante prima del riposo, in archivio anche dieci minuti di superiorità numerica sprecati dagli Azzurri senza marcare alcun punto, durante l’espulsione temporanea del flanker Zolezzi.

Stesso copione nella ripresa: Italia a fare pesare la propria maggior fisicità, Spagna pericolosissima con la palla in mano e capace di andare in meta durante i dieci minuti di assenza di French.

Alla fine due calci di punizione di Brisighella, hanno consentito agli Azzurri di concludere il match senza troppi patemi. Spagna generosamente orgogliosa, ma acerba in alcune fasi di gioco e vittima dell’indisciplina (20 i calci di punizione concessi agli avversari) in cui si è dovuta rifugiare per far fronte alla superiore potenza dell’Italia. I migliori della formazione di Santamaria: il tallonatore Siciliano, percussore indefesso, sempre al centro dell’azione, il flanker Casartelli, esplosivo e onnipresente, il numero 10 Brisighella preciso dalla piazzola. Degli altri in evidenza Nicola Bozzo, anche se spesso ha cercato la soluzione individuale, cercando lo scontro più che lo spazio e la velocità. Moltissimi i palloni persi dagli Azzurri a contatta, in un sistema di gioco troppo unidimensionale per avere la meglio di placcatori feroci e disposti al sacrificio come quelli spagnoli. Insomma, una vittoria è una vittoria, ma Azzurri non sempre sono stati lucidi sotto il montare della pressione e molte occasioni non hanno avuto la pazienza per concretizzare possesso e territorio.

Gonzalo Otamedi, coperto nella foto, placca Mirko Belloni (Foto Nic Bothma/World Rugby)

Nella corrida di Stellenbosch l’Italia ha scelto il ruolo del toro, lasciando alla Spagna, più leggera, quello dl torero. Per una volta è andata bene, ma in futuro sarà meglio non rischiare di nuovo.

Forse al di là del risultato di oggi, sarà opportuno guardare più in là per chiedersi perché un paese il cui movimento maschile è nono nel ranking mondiale, fatichi cosi con i suoi U20 a battere una nazionale che dell’alto livello conosce solo la seconda fascia, o addirittura la terza, con pochissime occasioni di confronti con squadre di categoria superiore.

Se c’è qualcosa da raddrizzare nella nostra formazione, nelle possibilità che hanno questi ragazzi di fare esperienza e crescere, il momento di intervenire è questo. Prima che sia troppo tardi. Gli altri crescono e lavorano sodo.

Nella foto di apertura il capitano della Spagna Manex Maestrop placca Federico Zanandrea (Foto Nic Bothma/World Rugby)

ITALIA U20 v SPAGNA U20 28-15 (p.t. 12-5)

Italia U20: 15 Mirko Belloni; 14 Marco Scalabrin (69’ 22 Martino Pucciariello), 13 Federico Zanandrea, 12 Nicola Bozzo (77’ Patrick De Villiers), 11 Francesco Imberti; 10 Simone Brisighella, 9 Lorenzo Casilio (43’ Mattia Jimenez), 8 Jacopo Botturi (C), 7 Nelson Casartelli (75’ 20 Cesare Zucconi), 6 Giacomo Milano; 5 Piero Gritti, 4 Samuele Mirenzi (43’ Mattia Midena); 3 Davide Ascari (55’ 17 Francesco Gentile), 2 Valerio Siciliano (77’ 16 Vittorio Padoan), 1 Federico Pisani (78’ 18 Nicola Bolognini)
A disposizione: 16 Vittorio Padoan, 17 Francesco Gentile, 18 Nicola Bolognini, 19 Mattia Midena, 20 Cesare Zucconi, 21 Mattia Jimenez, 22 Martino Pucciariello, 23 Patrick De Villiers
Head Coach: Roberto Santamaria

Spagna U20: 15 Lucien Richardis; 14 Julien Burguillos (68’ 23 Martino Serrano), 13 Alberto Carmona, 12 Yago Fernandez Vilar (63’ 22 Gabri Rocaries), 11 Hugo Pichardie; 10 Gonzalo Otamendi, 9 Javier Lopez de Haro (63’ 21 Unax Zuriarrain); 8 Valentino Rizzo ((47’ – 57’ 17 Alberto Gomez), 7 Jokin Zolezzi, 6 Nicolas Moleti (69’ 20 Nicolas Gali); 5 Manex Ariceta Maestro (C – 73’ 19 Antonio Gamez), 4 Pablo Guirao; 3 Aniol Franch (58’ 17 Alberto Gomez), 2 Diego Gonzalez (58’ 16 Davide Gallego), 1 Hugo Gonzalez (78’ 18 Adam Llinares)
A disposizione: 16 Davide Gallego, 17 Alberto Gomez, 18 Adam Llinares, 19 Antonio Gamez, 20 Nicolas Gali, 21 Unax Zuriarrain, 22 Gabri Rocaries, 23 Martino Serrano
Head Coach: Ricardo Martinena

Arbitro: Nehuén Jauri Rivero (UAR)
TMO: Tual Trainini (FFR)

Marcatori: 8’ meta Milano, tr Brisighella; 32’ meta Carmona; 40’ meta Scalabrin; secondo tempo: 48’ meta di punizione Italia; 50’ meta H. Gonzalez, tr Otamendi; 58’ cp Otamendi; 66’ cp Brisighella; 73’ cp Brisighella, 79’ cp Brisighella

Cartellini: 7’ giallo a Jokin Zolezzi (SPA); 47’ giallo a Aniol Franch (SPA)

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