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Diverse cose da migliorare, ma sicuramente un passo avanti rispetto alla partita persa ad Apia una settimana fa. Gonzalo Quesada affronta il dopopartita mettendo in luce che cosa ha funzionato meglio, contro Tonga.

E c’è un po’ di tutto, dalla strategia di gioco agli aspetti ambientali e della preparazione.

«Contro Samoa – esordisce il ct – abbiamo perso tante possibilità di possesso, a volte in touche e a volte a causa di palloni caduti dopo due-tre tempi di gioco. Stavolta abbiamo giocato molto di più al piede, e sapevamo di dover puntare su questo aspetto e sulla contesa aerea perché potevano essere nostri punti di forza. Ci sono tanti dettagli su cui si possono fare progressi, ma abbiamo gestito meglio la partita, controllandola per quasi tutti gli 80 minuti e facendo bene nella conquista in generale. La mischia ha dominato. Per il resto, senza che diventi un alibi, nel primo tempo ci ha condizionato il vento trasversale, c’è voluto un po’ per adattarci alla situazione».

Terza vittoria su sette partite per Gonzalo Quesada sulla panchina dell’Italia (foto Federugby)

«Mi è piaciuta molto la settimana di lavoro fatta prima di questo match, con una buona qualità e con la volontà di reazione dei ragazzi fin dal primo allenamento. Poi le condizioni che abbiamo trovato a Tonga erano molto più favorevoli, con un campo ottimo, anche dieci metri più largo di quello della settimana scorsa, e con condizioni meteo migliori».

Si intasca la prima vittoria di sempre in un test match a casa di una Nazionale del Sud Pacifico («Non lo sapevo, il presidente Innocenti me lo ha detto a fine partita, è una piccola soddisfazione in più») e ora si pensa alla conclusione della tournée in Giappone, domenica 21. «In questi giorni faremo una “review” della partita di oggi e una “preview” di quella che giocheremo a Tokyo, anche sulla base del match di domani tra Giappone e Georgia. Di sicuro avremo un viaggio lunghissimo da affrontare e solo due allenamenti in programma. Sappiamo di cosa è capace Eddie Jones, ct della nostra prossima avversaria, per noi sarà una partita importantissima, anche per il bilancio del nostro tour, ma altrettanto si può dire per loro. Ci affronteranno con tanta voglia».

«Servirà una strategia diversa – dice – contro un avversario dallo stile diverso, per un incontro che si giocherà al chiuso. Ci focalizzeremo soprattutto su di noi, cercheremo di mettere in campo la squadra più adatta. Possibili rotazioni? Ruzza ha avuto un piccolo problema alla schiena ed è dovuto uscire a inizio secondo tempo, ma sembra stia già un po’ meglio. Negri (assente nelle prime due partite, ndr) è recuperato. Quelli che non hanno ancora giocato sono Odiase, Mey e Zanon, che oggi sarebbe andato in panchina se avessimo scelto di mettere fra i rincalzi tre trequarti, anziché due. La porta è aperta, chiaramente farebbe piacere utilizzare tutti gli uomini a disposizione. Nella seconda partita c’è stata l’intenzione di dare un’opportunità a chi era sembrato pronto in allenamento. Ci sono giocatori che hanno fatto bene, anche contro Samoa. Ora si tratterà di scegliere ancora. D’altronde, quella di avere più opzioni è una buona notizia per l’Italia».

Nella foto del titolo, un piazzato di Paolo Garbisi nel match vinto 36-14 dagli Azzurri contro Tonga (foto Federugby)

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