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Sei partite, 377 punti segnati, 54 le mete. Ovvero 6,9 per ogni sfida. Non ci si è certo annoiati nel week end d’esordio del mondiale U20 in Sud Africa, giocato tra i due impianti di Cape Town, ovvero il DHL Stadium, casa degli Stormers (un po’ vuoto, data la capienza) e l’Athlone. Nessuna sorpresa: tutte le favorite hanno vinto e di larga misura, soprattutto l’Irlanda contro l’Italia e i padroni di casa contro Fiji. La partita più interessante? Probabilmente Inghilterra-Argentina, il cui punteggio sembra larghissimo per i bianchi ma fino al 65’ solo cinque punti separavano le due squadre (26-21). Anche Galles-Nuova Zelanda non deve ingannare perché malgrado i due punti in classifica raccolti dai dragoni (scarto inferiore a sette punti e quattro mete), i giovani tuttineri hanno messo in scena un po’ tutto il loro repertorio prima di cedere qualcosa sul finale. Andiamo ora ad analizzare le big e chi si è messo maggiormente in mostra.

Inghilterra
La vetrina è tutta per Jack Bracken, figlio di Kyran vincitore del mondiale 2003, che segna una tripletta da urlo: di sfondamento, presa su cross kick, eccezionale kick and chase. A parte questo, i vincitori del Sei Nazioni di categoria hanno messo due esordienti nel XV di partenza più altri tre in panchina, inclusi i due mediani di mischia: Ollie Alan e il diciassettenne Lucas Friday. Mark Mapletoft ha un roster invidiabile e contro le Fiji può crescere in fiducia.

Luke Murphy festeggia dopo aver segnato meta agli azzurri (Foto di Shaun Roy/World Rugby)

Irlanda
Gran partita di capitan Evan O’Connell ma anche di Luke Murphy che ha timonato la mischia egregiamente. La tripletta di Sam Berman non può essere dimenticata ma è stato l’apporto della panchina a sorprendere della squadra di Faloon: McKillop e Corrigan hanno mantenuto alto il ritmo in ruck e Naughton quando è entrato ha segnato una meta in verticale con due offload davvero notevole. Hanno tutto per finire il girone in testa.

Francia
Era tanto atteso l’ala di Brive, Mathis Ferte (13 mete quest’anno tra Sei Nazioni e Pro D2) ma ha giocato solo un tempo. Se doveva essere un allenamento in vista degli All Blacks, sarebbe stato meglio giocare contro il Galles. A basso ritmo, con la Spagna, il bonus è stato raggiunto nel corso del primo tempo ma poi sono passati ben venti minuti (e la meta degli spagnoli) prima di vedere la quinta. Bravo a gestire il traffico il numero dieci Hugo Reus, autore di un reverse pass lunghissimo per la prima meta di Desperes-Rigou.

Segnatura acrobatica di Xavi Teele, centro della Nuova Zelanda, contro il Galles (Foto di Thinus Maritz/World Rugby)

Nuova Zelanda
Dopo aver vinto il premio di miglior giocatore del Rugby Championship giovanile, Xavi Taele, di professione centro, ha marchiato a fuoco anche l’esordio contro il Galles: sono sue le due mete che hanno creato il solco. Peccato perché il Galles ha pagato un giallo per tempo (il seconda linea Osain Thomas e poi Morgan Morse, l’8), altrimenti con alcune belle giocate (la meta di Louie Hennessey è da top 3 della prima giornata) poteva giocarsela fino in fondo.

Michael Damon va in meta contro le Fiji, la somiglianza con Kolbe è grande (Foto di Shaun Roy/World Rugby)

Sud Africa
Le Fiji hanno avuto ben 12 giocatori costretti a ad arrivare tardi in Sud Africa per problemi di visto e costretti a un estenuante Nadi-Auckland-Dubai.Cap Town. scorsoAnche per questo il primo tempo è stato disastroso (31-0) ma nel secondo qualcosa si è visto e per l’Inghilterra giovedì non sarà una passeggiata come è apparsa per i baby bokkies. L’estremo Michael Damon è tanta roba: un bel mix di Kurt-Lee Arendse e Cheslin Kolbe. Le misure sono le stesse, il gioco di gambe anche. Per il resto Sud Africa totale: in verticale fa impressione ma è bastato giocare con la cavalleria leggera per segnare a raffica. L’avevamo già visto nel Championship Junior ma Joel Leotlela a 14 è uno da appoggi importanti. Anche il secondo centro – Julius, due mete – ha impressionato.

Australia
20 minuti in inferiorità (cartellino rosso per Harvey Cordukes, sostituito poi da Eamon Doyle) hanno reso la partita contro la Georgia più complicata del previsto ma la linea arretrata degli australiani, un bel misto di tratti aborigeni e britannici, ha fatto davvero la differenza. Sono piaciute le trame della coppia Leahy-Wilcox (14-15), rispettivamente Western Force e Brumbies, che hanno aperto varchi importanti per i tre quarti, autori di 4 delle cinque mete. Doppietta per Staniforth che con gli azzurri potrebbe partire dal primo minuto.

Prima giornata

Galles-Nuova Zelanda 34-41
Sud Africa-Fiji 57-7
Australia-Georgia 35-11
Irlanda-Italia 55-15
Inghilterra-Argentina 40-21
Francia-Spagna 49-12

Seconda giornata, giovedì 4 luglio
Irlanda-Georgia
Galles Spagna
Francia Nuova Zelanda
Inghilterra-Fiji
Sud Africa-Argentina
Australia-Italia

Nell’immagine di apertura Jack Bracken sfugge a un difensore argentino durante il match in cui ha segnato tre mete (Foto Thinus Maritz/World Rugby)

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