Cosa non interessa agli arabi? Niente. Cosa interessa agli arabi? Tutto. Tra non molto, il 18 maggio, dopo un paio di rinvii, Tyson Fury, britannico gipsy king, e Oleksandr Usyk, ucraino erede dei fratelli Klishko, si scontreranno per la riunificazione del titolo dei pesi massimi, attesa da un quarto di secolo quando la corona finì sulla zucca di Lennox Lewis.
Il match sarà ospitato da Riad, Arabia Saudita, il paese governato – a modo suo – dal principe reggente Al Salman, impegnato in una sterminata serie di investimenti, in patria e negli altri continenti, contrassegnate da cifre mostruose.
Uno dei più ambiziosi è la nascita di un resort sul Mar Rosso che prevede anche l’erezione di montagne. Qualche mese fa ha destato sorpresa – e qualche sorriso esterrefatto … – la notizia che a quel luogo, tra i più caldi della terra, siano stati assegnati i Giochi Asiatici 2029. Quelli invernali. Al Salman, nato e vissuto su un oceano di petrolio e gas naturale, ha il pallino della sostenibilità e delle energie pulite: nella città progettata sul Mar Rosso non farà mai ingresso un mezzo a benzina o diesel.
Gli arabi hanno progetti sterminati che di solito vanno a segno e così non desta sorpresa che Doha, Qatar, che ha già avuto i Mondiali di atletica, sia indoor che all’aperto, e soprattutto, con sconvolgimento dei calendari, la Coppa del Mondo di calcio 2022 (costruiti sette stadi in una cinquantina di chilometri, con mano d’opera costituita da disgraziati sottopagati, spariti e liquidati poco prima dell’inizio del Mondiale), ora faccia rotta sul rugby puntando sulla creatura che World Rugby ha partorito per il 2026, con cadenza biennale: il Nations Championship è la riorganizzazione (chiamiamola così…) dei test estivi e autunnali. In campo le squadre del 6 Nazioni, del Sanzaar e le invitate Giappone e Fiji.
La fase finale – sei faccia a faccia, per stilare la classifica finale ha destato l’interesse dei potenti del paese affacciato sul Golfo Persico che hanno lanciato l’offerta: un volume complessivo di 800 milioni di sterline per ospitare dal 2026 al 2034 quello che ha già ricevuto l’etichetta di Rugby SuperBowl. Lo stadio Lusail, quello del terzo successo dell’Argentina, è pronto per un evento lungo tre giorni.
Per il momento 6 Nazioni e World Rugby non hanno concesso un commento, ma qualcuno azzarda che l’offerta qatarina – o qatariota – abbia ricevuto cenni compiaciuti.