Quattro gironi di Serie B e quattro squadre sulle spine. Fino alla riunione del consiglio federale del 27 aprile, svoltasi a due giornate dal termine della stagione regolare, era previsto che le ultime dei rispettivi gironi disputassero un play-out con semifinali di andata e ritorno, seguite da una finale “secca” per individuare l’unica che si sarebbe salvata.
Ed ecco il contrordine, legato a una serie di modifiche (in corsa) che hanno determinato un blocco delle retrocessioni dal campionato di Élite fino a quasi tutta la Serie B. Quasi tutta, appunto, perché un XV della Serie B dovrà comunque retrocedere. Dunque, in questa categoria i play-out rimangono, ma a uscire di scena subito saranno le squadre vincenti al termine dei due confronti di semifinale, e a giocarsi la finale-spareggio per non scendere in C saranno le due perdenti.
Succede, però, che Benevento e Formigine si trovino d’accordo su una ipotesi, da sottoporre alla Fir: anziché giocare la semifinale su due partite (in casa dell’una e dell’altra), si vorrebbe disputare un match solo, in campo neutro. “Permesso” accordato? Apparentemente sì, se sul sito federale (alla voce “Campionati”, per quanto riguarda i play-out) il match tra modenesi e campani è programmato per domenica prossima, 19 maggio, allo stadio “Sandro Quatrini” di Viterbo.
Peraltro sullo stesso sito – alle 15 di oggi, lunedì 13 maggio – non comparivano notizie sull’altro confronto tra le due squadre che a loro volta cercheranno di evitare l’unica retrocessione in C. Da una parte la Pro Recco e dall’altra il San Marco VeneziaMestre, che – a quanto risulta – hanno ricevuto nel primo pomeriggio di oggi una comunicazione federale, con conferma dell’andata e ritorno tra il team ligure e quello veneto. Ci sarebbe stata una consultazione con i due club e, a fronte di una disponibilità di massima del VeneziaMestre a giocare una semifinale secca in campo neutro, la Pro Recco si è opposta: e aveva diritto di farlo.
Insomma, l’ulteriore cambio in corsa si è concretizzato solo parzialmente. Ma a questo punto la situazione sembra davvero “stravagante”, perché verrebbe meno una parità di condizioni cui, in casi del genere, non sembra proprio possibile rinunciare. Oggettivamente, la perdente della sfida secca avrebbe solo lo svantaggio di non poter rimediare in un secondo match, ma si gioverebbe di giocatori meno stanchi nel match decisivo, correndo anche meno rischi in termini di infortuni e/o squalifiche.
Ma poi, a parte tutto, è davvero credibile un finale di campionato a formula variabile?
Nella foto, mischia della Pro Recco (in maglia bianca e azzurra) impegnata in campionato.