E allora eccoli, i playout di Serie B, con il turno di semifinale che comincia domani. Ci sono novità? Come al solito, verrebbe da dire.
Fin da inizio stagione si sapeva che questa fase avrebbe dovuto portare alla retrocessione in C tre delle quattro squadre finite ultime nei rispettivi gironi, ma a fine aprile il consiglio della Fir ha deciso che ne sarebbe scesa una sola clicca qui per leggere la notizia. Rispettata la data di inizio di questa fase, erano programmati due match di andata e ritorno per designare le due perdenti, che poi si sarebbero giocate la finale per non retrocedere.
Tutto chiaro, senonché all’inizio di questa settimana il quadro sembrava nuovamente modificato: due turni di semifinale, prima in Veneto e poi in Liguria, tra San Marco Venezia Mestre e Pro Recco, e un turno solo tra Highlanders Formigine e Benevento, con partita “secca” domani sul campo neutro di Viterbo.
Ormai a ridosso della data di avvio, con una lettera ufficiale congiunta, Recco e Venezia hanno fatto presente alla Fir l’anomalia della situazione e allora, rispetto a quanto era previsto da mesi, si è arrivati al terzo contrordine nel giro di 20 giorni: doppio turno anche tra Formigine e Benevento. Ma la squadra campana, di venerdì, non poteva più essere in grado di organizzare una trasferta in Emilia per la domenica e la soluzione trovata è stata quella di far giocare sia l’andata che il ritorno… in campo neutro, e sempre a Viterbo.
Con gli Highlanders Formigine sempre disponibili: non avrebbero avuto problemi a giocare in casa e fuori, accollandosi come da programma quella lunga trasferta che – viceversa – sembra fosse problematica per il Benevento, hanno accettato l’idea della gara secca e, venuta meno questa ipotesi, si sarebbero potuti appellare al diritto di disputare l’andata in casa propria, ma non l’hanno fatto.
In conclusione, la formula variabile è stata (in parte) evitata, ristabilendo una sostanziale par condicio tra quelle che saranno le due partecipanti allo spareggio salvezza del 2 giugno. Restano il bizzarro doppio turno in campo neutro e l’impressione che, a livello federale, un cambio in corsa a stagione quasi finita era più che sufficiente.