Gianni Fava si gode il momento. Quello del Viadana, di cui fu traghettatore nel passaggio societario, allorquando Silvano Melegari lasciò il club incerto del suo futuro.
“Mi feci carico delle responsabilità necessarie a proseguire l’avventura -dice oggi l’ex deputato della Lega -, mi sono battuto per conservare la categoria (la Serie A Elite, allora Top10, ndr), perché questa fosse uno sprone a non mollare la presa. Ora guardiamo con soddisfazione ai risultati, ma anche al fatto che dopo qualche anno di assestamento, possiamo schierare una mischia con sei giocatori di scuola italiana su otto, più i vari Jannelli, Bronzini, Ciofani, Gregorio nei trequarti. Non so se vinceremo lo scudetto, ma sicuramente per il bel gioco che esprime la squadra la stagione è da incorniciare”.
Consegnato il testimone a Davide Tizzi (al quel poi è succeduto Giulio Arletti), Fava, ha conservato la carica di presidente dell’associazione che una decina di anni fa ha dato continuità al rugby giallonero, dopo la crisi innescata dall’avventura degli Aironi.
Sul piano personale, la posizione di Fava, consigliere federale dal 2021, è invece più delicata: qualche settimana fa, a maggioranza, il consiglio federale lo ha rimosso, insieme a Antonella Gualandri, dalla carica di rappresentante italiano nel Consiglio di World Rugby.
Una prassi irrituale, un episodio mai accaduto prima.
Cosa è successo?
“Non posso dire che c’è stata una spiegazione ufficiale – racconta allargando le braccia – diciamo che sia io che Antonella abbiamo sempre agito in linea con le indicazioni della Fir. Il presidente ha ritenuto viceversa che in vista delle prossime scadenze (elezioni di World Rugby e dintorni, ndr) fosse necessario un cambio di ruoli. Del perché, la stampa ha dato alcune interpretazioni. Ne prendo atto e non voglio entrare in una polemica sterile”.
E allora torniamo al Viadana, protagonista in un campionato che, sul piano mediatico, continua a offrire parecchie spine. Ultima lo spostamento della finale al due giugno, data contestata dai club che non erano stati interpellati sulla variazione di calendario.
“Il campionato nasce dallo sforzo dei club e dei suoi dirigenti. E questi vanno posti nuovamente al centro dell’attenzione”.
[su Allrugby 191 in distribuzione dal 14 maggio, l’intervista integrale]
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Nella foto di Stefano Delfrate, Gianni Fava con Matias Sauze, premiato come miglior giocatore dopo una partita di campionato