Viene proprio da dire che la storia si ripete. Quella recente, innanzitutto: se Irlanda e Francia sono arrivate prima e seconda nell’ultimo Sei Nazioni, saranno proprio una irlandese e una francese a sfidarsi nella finale di Champions Cup. Se poi guardiamo ai nomi delle due società, scopriamo che Stade Toulousain e Leinster sono quelle che più di qualsiasi altra hanno primeggiato nella massima competizione europea a livello di club: siamo 5 titoli a 4 per i francesi, ma il Leinster potrebbe pareggiare i conti il prossimo 25 maggio al Tottenham Hotspur Stadium di Londra, tornando a vincere il trofeo dopo avere ceduto nelle ultime tre finali disputate (nel 2019 con i Saracens, nel 2022 e nel 2023 con La Rochelle).
In semifinale, però, pur giocando in casa sia il Leinster, contro il Northampton, sia Tolosa, contro gli Harlequins, hanno dovuto soffrire un bel po’, stoppando a fatica i tentativi di rimonta delle avversarie inglesi, sottomesse nel primo tempo e capaci di mettere in crisi i padroni di casa nella ripresa. Onore alle due squadre di Oltremanica, insomma, anche se poi l’unica inglese superstite è il Gloucester, che giocherà la finale di Challenge Cup contro gli Sharks sudafricani.
A Dublino la prima cosa da sottolineare è un numero: 82.300, come gli spettatori che hanno creato il tutto esaurito a Croce Park, nello stadio che di solito ospita gli sport gaelici e non gli “inglesi” calcio e rugby. Grandi atmosfere, grandi ritmi e grande l’accoppiata di nativi neozelandesi composta da Gibson-Park e Lowe. Il secondo ha segnato tutte e tre le mete del Leinster, il secondo gli ha sfornato assist magnifici per le prime due marcature ed è stato votato man of the match.
La squadra irlandese – quasi una riedizione della Nazionale – ha giocato un primo tempo fantastico, e il 15-3 al riposo sembrava perfino penalizzante per i Blu, che oltretutto a inizio ripresa costruivano la loro meta migliore: tripletta di Lowe al termine di un’azione iniziata con una incursione di Baird e proseguita con un’antologia tascabile di concretezza e bel gioco fino alla sventagliata di passaggi da destra a sinistra per la segnatura dell’indisturbato trequarti ala.
Gli errori nei calci fermi di Byrne sembravano ininfluenti ma non era così perché il Northampton si rianimava, migliorava i dati di possesso e territorio, segnava intorno al 20’ grazie a un pasticcio difensivo che consentiva a Hendy di recuperare e schiacciare un pallone che lui stesso aveva calciato. A sei dalla fine, poi, la seconda meta inglese, nata da una punizione giocata e da un passaggio a saltare diversi attaccanti per raggiungere Seabrook all’esterno. Anche in questo caso il giovane mediano di apertura Fin Smith centrava una difficile trasformazione e sul 20-17 tutto poteva succedere. Il Leinster attaccava a lungo ma perdeva un pallone che poteva essere fondamentale e solo un fallo del Northampton in attacco, a un minuto dalla fine, chiudeva il discorso.
Undicesimo incontro in Champions fra le due squadre e decima vittoria irlandese, compresa quella nella finale del 2011, disputata a Cardiff e vinta 33-22 dopo un primo tempo concluso sotto di 16 punti (6-22).
Più equilibrato, invece, l’avvio del match di Tolosa, che alla fine ha regalato la bellezza di 10 mete, senza nemmeno un tentativo di calcio piazzato.
La partita si apriva con una meta per parte dei trequarti (Lebel e Marcus Smith) e altre due segnature gemelle, questa volta sul “drive” delle mischie (prima Mauvaka e poi Evans, dopo una touche conquistata grazie a un calcio 50-22 dell’azzurro Louis Lynagh, autore di una bella prova). Ma poco prima della mezz’ora partiva il momento migliore dei padroni di casa, che segnavano tre mete in 10 minuti: la prima per un furto del pallone dalle mani di Cunningham-Smith, con il “ladro” Flament bravo a filare oltre la linea; mentre le altre due portano la firma di Antoine Dupont, l’extraterrestre (definizione di Georges Coste) temporaneamente tornato dal prestito al Seven. Prima il n. 9 approfittava di un mancato controllo di un ovale calciato a seguire, poi si avventava sul pallone e marcava dopo una superba penetrazione di Mauvaka.
Trentatré a dodici e partita finita? Macché, gli inglesi non muoiono mai, si sa, e se il giorno prima era stato Northampton a darne conferma, gli Harlequins non hanno voluto essere da meno e riaprivano il match in meno di un quarto d’ora, con una pressione che portava alle mete dei trequarti Murley e Green, nel secondo caso dopo un’avanzata in profondità di Lynagh.
I transalpini erano costretti ad arretrare e a un certo punto ringraziavano per un paio di punizioni concesse dagli avversari, che poi perdevano temporaneamente un uomo (Walker) per una carica a Dupont. E con la superiorità numerica i toulousain trovavano la meta della sicurezza, firmata dal Puma Mallia su passaggio di Ramos. Che weekend.
In apertura, Antoine Dupont ha lasciato temporaneamente gli impegni con la Nazionale Seven per disputare con il Tlolosa la fase decisiva della Champions Cup
CHAMPIONS CUP
Le semifinali
Sabato 4 maggio
Leinster-Northampton 20-17 (primo tempo 15-3)
Per Leinster: 3 mete (Lowe), 1 calcio piazzato (Byrne), 1 trasformazione (Byrne). Per Northampton: 2 mete (Hendy, Seabrook), 1 calcio piazzato (Fin Smith), 2 trasformazioni (Fin Smith). Calciatori: Byrne 2 su 5; Fin Smith 3 su 3.
Domenica 5 Maggio
Stade Toulousain-Harlequins 38-26 (primo tempo 31-12).
Per lo Stade Toulousain: 6 mete (Dupont 2, Lebel, Mauvaka, Flament, Mallia), 4 trasformazioni (Kinghorn 3, Ramos). Per gli Harlequins: 4 mete (Marcus Smith, Evans, Marley, Green), 3 trasformazioni (Marcus Smith). Cartellino giallo a Walker (Harlequins). Calciatori: Kinghorn 3 su 5, Ramos 1 su 1; Marcus Smith 3 su 3.