Alla fine finisce grosso modo come le precedenti visite in terra francese: vittoria delle padrone di casa con uno scarto non irrilevante sia in termini di punti (ventitre) che di mete segnate (sei a due); non solo, partita chiusa nel primo tempo con un 3-26 che non lascia spazio a repliche. Ma questa sarebbe solo una parte della storia. L’Italia paga in modo pesante una serie di errori nella gestione delle touche e del possesso che nel complesso non superano quelli francesi (ad esempio, cinque touches perse e tre rubate per entrambe le squadre) ma che nel nostro caso avvengono in momenti cruciali dell’incontro. Il primo quarto di gara sembra in realtà ricalcare in qualche modo quello di Dublino: Francia che parte fortissimo portandosi subito in vantaggio, Italia che reagisce, non concede altre segnature e si riporta gradualmente nel campo avverso (dal 21% di possesso azzurro nei primi venti minuti si passerà al 53% complessivo – peraltro con solo 38% di territorio). Nella seconda metà del primo tempo però il copione irlandese non si ripete, per due ragioni: la grande precisione del gioco francese, che a differenza delle partite con Irlanda e Scozia non sbaglia touches e passaggi in zona rossa; gli errori – a volte marchiani – delle azzurre. Sintomatici il turnover e la dormita difensiva che permettono al pilone Deshaye di sprintare per 25 metri fino a sotto i pali sulla ripresa del gioco, dopo il calcio di Rigoni che ci aveva portate sul 3-7; ovvero la rimessa laterale persa nei nostri 22 da cui parte l’azione della quarta meta francese allo scadere della prima frazione. Anche il gioco al piede segnala un arretramento rispetto all’incontro di Dublino, e questo contribuisce alle difficoltà azzurre.
Nel secondo tempo l’Italia si batte e va a segno due volte con Alyssa D’Incà che conferma una volta di più il suo enorme potenziale offensivo (oltre che una grande solidità difensiva). Più in generale, nell’ultimo quarto d’ora i trequarti giocano in maniera più avventurosa e producono varie occasioni (buoni spunti in particolare anche da Stevanin e Granzotto), purtroppo vanificate da tenuti o errori occasionali. La partita lascia un’impressione strana: una sconfitta contro una squadra obiettivamente di caratura tecnica e fisica superiore, e con un risultato non insolito, ma che avrebbe potuto andare in maniera diversa (perlomeno in termini di scarto nel punteggio) se alcune fasi fossero state gestite con maggiore precisione. Su questo occorrerà lavorare in vista dell’appuntamento con la Scozia.
La foto di apertura è di Catherine Steenkeste – Federugby/Federugby via Getty Images)
Parigi, Stade “Jean Bouin”
Guinness Women’s Six Nations, III giornata
Francia v Italia 38-15 (primo tempo 26-3)
Francia: Boulard (13’ st. Bourgeois); Menager M., Konde, Vernier (23’ st. Tuy), Llorens; Queyroi, Bourdon (21’ st. Chambon); Menager R., Gros, Escudero (20’ st. Feleu); Fall, Feleu (19’ st. Hermet); Khalfaoui (12’ st. Joyeux), Sochat (12’ st. Rifonneau), Deshayes (10’ m. st. Mwayembe). all. Mignot/Ortiz
Italia: Ostuni-Minuzzi; Muzzo, Rigoni (26’ st. Capomaggi), Stevanin, D’Incà; Madia (12’ st. Granzotto), Stefan (cap); Arrighetti (19’ st. Veronese), Locatelli, Tounesi (29’ st. Pilani); Duca (26’ st. Frangipani), Fredrighi; Seye (13’ st. Gai), Vecchini (22’ st. Gurioli), Maris (13’ st. Stecca). all. Raineri
arb. Neville (Irlanda)
Marcatrici: 3’ meta Kondè tr. Queyrol; 22’ cp. Rigoni; 23’ meta Deshayes tr. Queyroi; 32’ meta Escudero tr. Queyroi; 38’ meta Llorens; secondo tempo: 44’ meta Khalfaoui tr. Queyroi; 15’ meta D’Incà tr. Rigoni; 25’ meta Fall; 37’ meta D’Incà.
Cartellini: 29’ pt. Tounesi (Italia)