vai al contenuto principale

Le Crunch non delude mai. La Francia esce dalla sbornia del dopo Mondiale (Galthié respira…) evita di chiudere il Torneo senza vittorie in casa, batte l’Inghilterra, sempre una bella decorazione, e dopo un turbinare di critiche, anche feroci, finisce seconda. Brividi finali, da sintetizzare nel calcio di Ramos, da metà campo, quando mancano meno di 100 secondi.

In Francia gli inglesi erano andati per vendicare l’umiliazione di un anno fa, quando la Fortezza di Twickenham cadde pesantemente: 10-53. Per un lungo momento ci va vicina. L’uno-due di Barrè e Fickou è fatale, ma la risposta di Smith scatena tremori nei francesi. In ogni caso, i progressi nelle opzioni di gioco possono essere consolanti per Borthwick.

Dopo un inizio di puro attrito, da una parte e dall’altra, la Francia inizia a costruire la sua strategia andando a poggiare sulla forza e il dinamismo di Ollivon e di Cros. Gli inglesi perdono subito Furbank (8’, problemi a un ginocchio), l’estremo su cui Borthwick pone le basi del progetto di un rugby di corsa. Viene sostituito da Marcus Smith, balzano e decisivo contro l’Irlanda con l’invenzione di un drop all’ultimo secondo.

Quelli della Rosa raccolgono un primo vantaggio con Ford (punizione dopo che Atonio affonda all’ingaggio) ma da quel momento sono i Coqs a prendere il comando delle operazioni. Ramos, schierato ancora all’apertura, pareggia e poco più di minuto dopo, al 19’, i 60.000 del Parco Olimpico lionese, quello delle disfatte azzurre in Coppa del Mondo, possono eccitarsi per una meta “vecchia scuola”: all’origine ancora Cros che vince una touche per dar inizio a una sequenza di sette passaggi. Il vantaggio è conquistato da Fickou e la profondità finale viene data da Barrè, estremo in avanscoperta, che allunga al giovane bretone Le Garrec (a sinistra) ormai titolare del posto lasciato vacante da Dupont ai danni di Lucu.

I calci di Ramos, sempre a segno, danno un vantaggio, 16-3, che comincia a essere profondo ma a tempo scaduto una touche su cui svetta Itoje offre a Lawrence una chance, sfruttata anche da un placcaggio mancato da Fickou, regista della difesa che di solito non manca un colpo. L’equilibrio è di ritorno e Le Crunch torna a offrire il suo antico repertorio di sfida senza esclusione di colpi.

Intervallo a parte, Ollie Lawrence riesce nell’impresa di centrare una doppietta in poco più di due minuti. Tutto parte da Freeman, finalmente chiamato a entrare nella manovra. Underhill trova un magnifico angolo per Earl, fermato a due palmi dalla linea. La palla rimane viva e Lawrence non perdona. Due minuti e la Francia in difficoltà finisce alle corde: ancora l’inesauribile Earl trova spazio, anche grazie a un mancato placcaggio di Depoortere. L’assist è per Smith che arriva come uno spiritello diabolico. Inghilterra avanti oltre il break, 16-24.

I Galli non finiscono fuori dal ring. Centralmente Fickou riesce a portare avanti il pallone: da lui a Le Garrec che trova Ollivon. Barrè si è sganciato da dietro e tocca a lui, alla prima meta con la maglia dei Bleus, ridare spezie al vecchio scontro tra i due nemici di sempre.

Ora sono i bianchi a vacillare: un calcio di Ramos, all’apparenza sbilenco, tradisce Smith e spalanca le porte della meta in mezzo ai pali a Fickou che si fa ampiamente perdonare l’errore sulla prima segnatura di Lawrence. Strano ma vero, Ramos sbaglia il calcio per andare oltre il break che apre gli ultimi otto minuti. Il finale comincia con un pallone riconquistato da Dombrandt. Avanzamento e tocco delizioso, di polpastrelli, di Ford per Freeman. Il numero 10 trasforma e l’Inghilterra, ai meno 4’, è di nuovo avanti, 30-31. Dura poco, Ben Earl sulla linea di metà campo placca senza chiudere le braccia, decisione severa, ma il piazzato di Ramos è un capolavoro.

Nella foto di apertura: la meta di Leo Barrè che ha riaperto la partita dopo le tre mete in sei minuti dell’Inghilterra a cavallo del riposo. 

 

Francia-Inghilterra 33-31 (primo tempo: 16-10)

Francia: 3 mete: Le Garrec (19′), Barre (55′), Fickou (59′); 3 trasformazioni: Ramos (20′, 56′, 61′); 4 calci di punizione: Ramos (17′, 31′, 35′,78′).

Inghilterra: 4 mete: Lawrence (40′, 41′), Smith(45′),  Freeman (74′); 4 trasformazioni: Ford (40′, 42′, 47′, 75′); un calcio di punizione: Ford (11′)

Torna su