Il futuro è qui, la meglio gioventù di casa nostra al Musgrave Park di Cork sfodera una prestazione commovente, mette alle corde un’Irlanda che non perde da 3 anni, fatta eccezione per la finale del Mondiale under 20 andato alla Francia, sconfitta subito vendicata a domicilio in apertura di questo Sei Nazioni.
L’Italia ha perso (23-22), un punto che è un soffio di amarezza, perché ha giocato la partita che voleva, ha rasentato la perfezione in difesa, ha dominato con la mischia e messo a posto una touche che nel disgraziato esordio con l’Inghilterra era apparsa in confusione. E ha risposto colpo su colpo al massacrante gioco a memoria dei padroni di casa, un’ondata dietro l’altra, sempre a forzare sui punti di incontro, sempre in avanzamento a dare l’impressione da un momento all’altro di poter dilagare. Non succede, perché l’Italia istruita a dovere da Massimo Brunello limita gli errori, placca come un ossesso e mette in mostra qualità da spellarsi le mani: la prima linea al completo, Botturi gigantesco leader della mischia, imperioso nel gioco aperto e tosto come il marmo in difesa e Scalabrin in formato extralusso, un gigante all’ala che apre spazi dove non ci sono, segna due mete di forza ed eleganza, salva dalla fine del mondo con un placcaggio definitivo una meta già fatta dall’Irlanda, prima di creare ancora sconquassi e servire un offload da sballo a Gritti per il tuffo del sorpasso. Mancano 14 minuti alla fine della battaglia, l’Italia all’improvviso è avanti (22-18) nel punteggio e nel morale, sembra di essere finiti dentro a una realtà virtuale.
L’Irlanda ha il fiato corto e macina fasi su fasi a metà campo, mette alle corde la difesa azzurra e scova una falla nella diga tirata su a metà campo. L’ovale viaggia al largo e arriva nelle mani di Edogbo, che ha fisico e gambe per mandare a farfalle l’ultimo tentativo di Belloni. Un punto avanti, maledizione, un solo punto. C’è ancora tempo per provarci, la mischia azzurra ribalta gli irlandesi, addirittura su loro introduzione, calcio di punizione, si può ancora sperare. Pucciariello è andato a riposarsi negli spogliatoi e manca chi sa indirizzare il pallone tra i pali, la sfida è solo terrena, si fa a capocciate, gli avanti azzurri sono impagabili nel provare a forzare ogni punto di incontro, i padroni di casa sono ordinati nel difendere un successo che all’improvviso è diventato prezioso. L’ultimo tentativo è un pallone che scoppia in mano a Bozzo, fine dell’assalto, fine del sogno.
La differenza la fa un calcio piazzato in più messo a segno da Murphy, il resto è un equilibrio inatteso, 3 mete pari, una marea di placcaggi azzurri e una marea di assalti al nulla dei verdi. Il punto di bonus che ci portiamo indietro questa volta è tanto amaro, quanto importante. Da qui si può ripartire, questa bella gioventù d’Italia in un’umida serata irlandese è tornata alle basi del gioco per rimettere piede con prepotenza dentro a un Sei Nazioni ancora tutto da vivere.
Nella foto la meta di Sean Edogbo che ha deciso il match (@INPHO/Ben Brady