Dopo un mese di ottobre caratterizzato dalle tre vittorie su tre della Nazionale nel nuovo torneo WXV, il rugby femminile inaugura domani il campionato di Serie A Élite, con una formula rinnovata. Le otto squadre non parteciperanno a un girone unico ma sono divise in due raggruppamenti da quattro. Disputate le sei partite della prima fase, si formeranno due gruppi di merito, sempre con la formula dell’andata e ritorno: quattro formazioni nel gruppo play-off (con le prime due classificate che poi si giocheranno la finale per il titolo) e quattro nel gruppo play-out, con l’ultima che retrocederà in serie A.
Un torneo con meno turni (12 partite per sei squadre su otto, una in più per le due finaliste, mentre l’anno scorso erano 14 le giornate della stagione regolare), ma con l’intento di creare un maggiore equilibrio nella seconda parte della stagione, con squadre il più possibile equiparate per il livello di gioco. E intanto per chi ha voluto c’è stato un “warm-up” costituito dalla Conference Cup, cui hanno preso parte anche squadre non appartenenti alla Élite.
“In effetti – osserva una veterana come Maria Magatti – il problema non è la quantità ma la qualità delle partite. Una qualità che sarà importante dimostrare anche nei match trasmessi da Dazn (uno per ogni giornata, ndr): si tratta di un fattore di visibilità importante, sta a noi cercare di offrire un bello spettacolo. Insomma, è una chance ma anche una responsabilità per chi gioca. Spero che le squadre si facciano trovare pronte”.
Proprio Maria sarà protagonista del primo match trasmesso questa stagione. E lo farà con una maglia nuova, quella delle Red Panthers del Benetton Treviso, sul campo dell’Arredissima Villorba. La trequarti comasca, dopo avere vinto uno scudetto con il Monza e avere disputato cinque campionati con il Cus Milano, si è trasferita in Veneto, dove lavora il suo fidanzato. “Una scelta sentimentale – spiega – ma che comunque mi consente di continuare a giocare e a insegnare Scienze motorie. Ho trovato lavoro in una scuola privata a Treviso, e si sono mostrati molto comprensivi quando ho parlato loro della convocazione con le Barbarians, che mi ha tenuto lontana un paio di settimane. Per il resto mi sto ambientando con le compagne di squadra e d’altronde molte le conoscevo già. Rimanere nel rugby mi servirà anche a inserirmi nel nuovo contesto cittadino”.
Cinquanta presenze e 14 mete in Nazionale sono valse a Maria (che ha lasciato la maglia azzurra l’anno scorso, a 30 anni, dopo la Coppa del Mondo) un onore in più: la maglia delle Barbarians – versione femminile della leggendaria squadra a inviti – per due incontri, contro il Sudafrica a Cape Town e contro la selezione irlandese del Munster a Limerick, che si sono giocati nella seconda metà di settembre. Due vittorie, rispettivamente per 38-26 e 45-12, e una meta per match a opera di Maria, che a livello internazionale gioca all’ala mentre in campionato è quasi sempre centro: “Quando ho ricevuto la convocazione – racconta – stavo recuperando dalla frattura della rotula, infortunio dell’ultimo torneo stagionale con la Nazionale di rugby a sette. Ero un po’ in ansia, stavo facendo riabilitazione e mi sono posta l’obiettivo di scendere in campo cinque minuti. In realtà mi hanno schierata titolare e mi sono trovata benissimo, ho giocato tutte e due le volte per 80 minuti”.
Che esperienza è stata? “Magnifica, unica. Trovarsi con ragazze forti che arrivano da tutto il mondo e nello stesso tempo non avere pressioni, giocare serene per il divertimento. Abbiamo fatto pochi allenamenti e un sacco di attività extra, tutte insieme. Si sono creati dei legami, continuiamo a tenerci in contatto, a scriverci sul gruppo”.
Nel primo dei due match ha giocato anche Sara Barattin, compagna di Maria per tanti anni di Italia e domani avversaria con la divisa del Villorba. “Loro sono sempre le favorite, insieme con il Valsugana, noi dobbiamo fare meglio dell’anno scorso, con due obiettivi: salvarci in tranquillità e far crescere questa squadra, che ha tante ragazze giovani con un potenziale. Io spero di dare una mano in questo senso”.
Magatti (a sinistra) e Sara Barattin in maglia Barbarians
Tra due anni ci sono i Mondiali “a quindici”…
“No no, per me è un discorso chiuso. Continuo in campionato perché ho ancora voglia di giocare e penso di poter portare la mia esperienza. Con il Seven, che richiede tempo soprattutto in estate, quando sono più libera, se mi chiamano vado avanti volentieri, è divertente. Ma in Nazionale largo alle giovani. Ho fatto una scelta, certe cose mi mancano, ma sono contenta. Alla fine dei Mondiali ero veramente cotta. C’è un momento per dire basta e ho sentito che era quello. Ho chiuso dopo avere giocato la Coppa del Mondo al massimo della forma. Va bene così”.
SERIE A ÉLITE DONNE
Prima giornata (domenica 12 novembre)
Girone 1
Valsugana Padova-Calvisano (14.30)
Cus Milano-Iveco Cus Torino (14.30)
Girone 2
Arredissima Villorba-Benetton Treviso (11.30, diretta su Dazn)
Unione Capitolina-Furie Rosse Colorno (11.00)
Nella foto del titolo, Maria Magatti in meta in maglia azzurra contro gli Usa all’ultimo Mondiale in Nuova Zelanda (foto FIR)