Dopo aver vinto, la scorsa settimana contro gli Sharks, le Zebre si rifiutano di tornare dietro la lavagna e pareggiano contro Cardiff con una meta a tempo scaduto, 22-22. Non è una vittoria, ma per una squadra che sette giorni fa era reduce da ventisei sconfitte consecutive, vuol dire restare tra i vivi. Il bicchiere è mezzo pieno e per stavolta ci si può accontentare.
Non si accontenta fino in fondo Fabio Roselli che dice che per quello che la squadra può fare, tutto sommato, è un’occasione persa. “Siamo stati bravi però nel finale, con tutte quelle fasi sotto i loro pali, senza perdere il pallone”, è il parere del capitano Giovanni Licata.
Partita sull’altalena, con un finale incandescente: gallesi in vantaggio 22-15 all’ottantesimo dopo che il primo tempo si era concluso con le Zebre davanti 12-7. Sotto di sette punti quando il cronometro completa il giro finale, la franchigia parmigiana rifiuta di arrendersi. I padroni di casa si accampano sotto i pali avversari, ci provano con un paio di drive da touche, ci provano chiedendo la mischia quanto l’arbitro punisce la difesa disperata di Cardiff a un metro dalla linea di meta. Andare in touche significherebbe rischiare di marcare troppo vicino alla bandierina rendendo poi difficile la trasformazione di Prisciantelli che nel primo tempo aveva lasciato 8 punti dalla piazzola (altri tre li aveva mancati Trulla). Attacchi e ancora attacchi ripetuti, Ruggeri parte dalla base e alla fine a sfondare a due metri dai pali è Krumov. Prisciantelli stavolta non sbaglia e la trasformazione vale il pareggio: 22-22.
Match che la Zebre hanno saputo tenere aperto fino alla fine grazie a una difesa solida e molto aggressiva quando Cardiff, nel secondo tempo, ha alzato il ritmo e goduto di un buon vantaggio territoriale.
Una carica di Davide Ruggeri, nel finale del match. (foto Zebre Parma)
Gallesi in vantaggio alla prima occasione, dopo 10’ di gioco, con una meta di Ben Thomas. Poi è la squadra di Roselli a prendere il comando delle operazioni, ma l’indisciplina di Cardiff non è punita per gli errori di Prisciantelli e Trulla (da metà campo) dalla piazzola. Alla mezzora un placcaggio pericoloso di Fusco costa al mediano di mischia della Nazionale un cartellino giallo. In inferiorità le Zebre non si scompongono e segnano con Smith, che ha sostituito poco prima dell’inizio del match Lucchin, vittima di una contrattura. E, a un passo dall’Intervallo, Morisi schiaccia di nuovo in meta al termine di un’azione confusa, innescata di una carica poderosa di Zambonin (ottima la sua partita anche in touche).
Nella ripresa Cardiff accelera, ma ci vogliono quindici minuti prima che Timani trovi lo spazio per sfondare da distanza ravvicinata, 14-12. Prisciantelli, all’ora di gioco, rimette le Zebre davanti con una punizione, de Beer replica per il momentaneo 17-15. Poi un contrattacco dello stesso de Beer, dopo che Ruggeri non è riuscito a schiacciare in meta dopo un attacco da touche, apre il campo alla volata di Halaholo che chiude con l’assist per la meta di Grady. Sembra il colpo del Ko, ma del finale abbiamo già parlato.
La mischia (bene l’ingresso di Hasa) guadagna un paio di calci di punizione decisivi. “Una cosa per volta – spiega Roselli dopo la partita -. Avevamo cominciato a lavorare sull’attacco e dimostrato di sapere segnare tante mete. Adesso abbiamo serrato la difesa e lavorato sulla disciplina”.
Quando il puzzle sarà completo le Zebre si toglieranno altre soddisfazioni.
Nella foto del titolo, il capitano Giovanni Licata (foto Zebre Parma)