vai al contenuto principale

A distanza di 24 giorni dalla frattura allo zigomo subita lo scorso 21 settembre contro la Namibia, Antoine Dupont è pronto al rientro in campo da titolare. Spazzati via tutti dubbi che riguardavano soprattutto la sua tenuta mentale dopo un incidente tanto grave. “Mi sento molto bene, sia dal punto di vista fisico che psicologico – ha detto il capitano della Francia -. All’inizio non sapevo quanto serio fosse l’infortunio e ho temuto che il mio Mondiale fosse finito. Ho dovuto aspettare l’esito dei test, essere operato. La mia convalescenza è andata bene, ho potuto fare le cose gradualmente, avendo a disposizione più settimane. Ho mi sento al top fisicamente e tecnicamente”. La storia dello sport è ricca di recuperi miracolosi: ai Mondiali di Sci Alpino del 1985 lo svizzero Pirmin Zurbriggen si aggiudicò la discesa libera 23 giorni dopo la rottura del menisco patita a Kitzbuhel. Un’altra sciatrice, Sofia Goggia, lo scorso inverno, vinse la discesa libera di Saint Moritz meno di 24 ore dopo un intervento alla mano per un infortunio subito il giorno precedente in gara. Franco Baresi, infortunatosi nella seconda gara di USA ’94, disputò la finale contro il Brasile a 25 giorni dall’intervento al menisco effettuato a New York. Nel 2017, Valentino Rossi tornò in gara sul circuito di Aragon in Spagna, appena ventisei giorni dopo la frattura di tibia e perone. Nel 2010 per lo stesso incidente gli erano serviti quaranta giorni per tornare a disputare un Gran Premio in sella alla sua moto. Per il capitano dei Coqs, la prova del fuoco sotto la pressione degli Springboks, domenica sera, nel quarto di finale.

 

Torna su