Parigi. Chi sono i verdi più forti del mondo? La domanda resta senza una risposta univoca dopo Sudafrica v Irlanda giocata allo Stade de France, un’altra possibile finale anticipata di questa folle composizione dei gironi. Ha vinto l’Irlanda 13-8, perché lo ha voluto più degli avversari ma non li ha battuti. Il Sudafrica ha mostrato la sua capacità di avanzare con la difesa, la sua forza in mischia chiusa, l’accuratezza nel contestare la touche (agli irlandesi sono serviti cinque lanci persi per trovare la soluzione). Ma l’Irlanda ha stupito trovando le contromisure con improvvisi cambi di angolo di corsa dei suoi trequarti e dei suoi avanti e mantenendo, nonostante la pressione avversaria, il possesso. Ecco, la chiave è stata il possesso, la smentita del detto “la palla torna sempre alla squadra che avanza”. No, non è vero se chi retrocede riesce a riorganizzarsi e cercare spazio dove non sembra esserci.
Poi certo c’è la qualità assoluta dei singoli giocatori in campo che alla fine fa la differenza. Da una parte Aki, lottatore indefesso, usato come portatore di palla e grande placcatore, alla fine Player of the match. E poi tutta la terza linea irlandese, Van Der Flier, Doris, O’Mahony. E la lucidità di Sexton nonostante una spietata caccia all’uomo degli avversari. Di là, impressionante una volta tanto la linea dei trequarti con Willemse al di sopra dei compagni, mentre è apparso meno lucido e cattivo del solito Faf de Klerk, e sottotono le terze linee. Tanta pressione ma anche pochi turnover, pochi tenuti degli avversari. Poi, conta anche chi ti sostiene: dei quasi 79mila allo stadio gli irlandesi erano quattro volte i sudafricani, si è capito agli inni nazionali, ma i sostenitori dei Boks hanno trovato modo di farsi sentire in ogni occasione difficile per la loro squadra. Per una sera, poi, il Tmo è restato distante dall’incontro, anche quando magari doveva intervenire (fallo netto di Keenan su Arendse saltato a prendere il pallone), ma in una partita di questa intensità fare giocare i vantaggi, spezzare il meno possibile il ritmo è quasi un dovere. Quindi lode a O’Keefe, neozelandese con avi irlandesi. Irlanda e Sudafrica si potranno ritrovare solo in finale. Ci possono arrivare? Nei quarti al Sudafrica toccherà la Francia, all’Irlanda la Nuova Zelanda. Ma all’una o all’altra potrebbe toccare anche l’Italia, è la nostra speranza. Se il quarto fosse Sudafrica v Francia l’esito non è così scontato per i padroni di casa, la capacità di rallentare il pallone che hanno i sudafricani potrebbe creare non pochi problemi alle frecce francesi. Viceversa, in un Irlanda v All Blacks il pronostico è più a favore degli europei, in questo momento molto più confidenti in ogni area del gioco e diventati, negli ultimi anni, lo spettro dei neozelandesi.
Nella foto di apertura, la meta di Mack Hansen. Poi, uno dei calci piazzati falliti da Manie Libbok: decisivi gli errori dei sudafricani che hanno fallito quattro tentativi su cinque (foto Daniele Resini/Fotosportit).